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Mazzarri pre Sassuolo-Torino: “Società evoluta e zero proclami: ecco il mio Toro”

Redazione Toro News

Quali le difficoltà che sta incontrando?

""Io sono un allenatore che guarda tutto: la tecnica, la tattica, ma anche la creazione di una sinergia tra di noi. Il direttore sportivo e il presidente cercano di mettermi a disposizione una rosa omogenea non solo a livello tecnico, ma anche a livello umano. E' fondamentale creare un'anima in un gruppo. Nelle mie squadre si è sempre vista un'identità. Se prendi una squadra in corsa, sicuramente ci vuole un po' di tempo in più. E' questa l'unica difficoltà. Dagli altri punti di vista, un allenatore può interpretare uno stesso modulo in modo diverso e di conseguenza ci va tempo per fare capire ai giocatori i nuovi dettami. Dal primo minuto che sono qui ho cercato di fargli entrare in testa le prime cose che ho voluto dirgli, e i ragazzi mi hanno subito seguito, cercando di applicarle. E' chiaro che dobbiamo fare meglio, siamo solo all'inizio, c'è ancora tanta strada da fare".

Quanto i giocatori hanno assorbito i suoi dettami?

""Lo vedremo domenica, quando giocheremo con il Sassuolo. Noi lavoriamo e lavoriamo ma poi è la partita che dice se abbiamo ragione o meno. Giochiamo contro una squadra che ha ottenuto buoni risultati ultimamente e con un allenatore che mi piace e che saluto, perchè è un uomo di campo, uno pragmatico che lavora tanto. Vedremo con il Sassuolo".

Cosa vi state dicendo di mercato con Cairo?

""Lo chieda al presidente. Ho sempre detto che non dovete chiedere a me di mercato. Dovete chiederlo alle persone preposte. Noi ci confrontiamo tutti i giorni. Certo che do indicazioni, ma rimangono tra noi. Al budget e alle operazioni pensa la società. Io devo fare rendere i giocatori".

Quanto può crescere questo Torino?

""Io mi considero una persona seria. Fare proclami non mi piace. Pensiamo alla prossima partita e cercare di vincerla. Alla fine dove arriveremo lo dirà la matematica. Di quello che è stato detto prima non m'importa, io non c'ero. Ora c'è il Sassuolo, poi il Benevento. Io penso di essere uomo di fatti e non di parole. Dopo il Sassuolo mi chiederete cosa è successo e io ve lo dirò. Le mie rimonte? Ai ragazzi ho detto di pensare alla prossima partita. Quando si preparano le gare bisogna ragionare così, una partita alla volta. Ai magazzinieri ho detto di levare i giornali dallo spogliatoio. Se facciamo così, si può fare davvero qualcosa di buono".

 

 

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