"Il rispetto: "Quando siamo partiti dovevamo buttare giù delle basi importanti, cose che per vari motivi erano spariti. Se le critiche sono costruttive le accettiamo volentieri. Le offese no, è questione di rispetto. Oggi in giro per l'Italia non c'è un tifoso granata che non sia orgoglioso di essere del Toro. Tutti hanno nuovamente la voglia di sentirsi protagonisti. Più in generale, per meritare rispetto occorre prima dare rispetto...".
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Udinese-Torino, Ventura: “Non commento le chiacchiere da bar sul mio futuro”
"Programmazione: "Non ha senso riempirsi la bocca con questa parola. Tra le parole e i fatti contano solo i fatti. La programmazione necessità di tempo, professionalità, idee. Ma se non si ha pazienza, allora è inutile usare questa parola. Quando siamo partiti, la gente inveiva e gridava. Volevano tornare a giocare a San Siro ed erano stanchi della Serie B. Ora lo stesso vale per l'Europa. Ma urlare non serve a nulla. Certi traguardi li ottieni con il lavoro e non con le urla e le chiacchiere. Questo è un concetto da capire, altrimenti è inutile".
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