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Luci al Grande Toro

Sport Calcio Amichevole Torino-Chapecoense
Nella foto:la squadre in campo

Con la Chapecoense partita che tocca il cuore dei tifosi e regala indicazioni utili sul Toro che verrà

Roberto Bianco

Prima uscita 2018/19 allo stadio Olimpico Grande Torino. Non solo Sportpesa Cup, nemmeno una semplice amichevole. Qualcosa di unico, che vive del dramma comune e si esprime solidale incrociando i tacchetti sul rettangolo di gioco per qualcosa di più importante del semplice risultato. È Torino - Chapecoense. Come da campagna pubblicitaria - fate bene a guardarla-, ieri sera contava esserci, per rendere onore alla storia che si intreccia, al destino fatale, alla voglia di rialzarsi e tornare a fare calcio, nonostante tutto. Il Toro prima, la Chape poi, sanno cosa vuol dire veder precipitare i propri sogni.

I tifosi sugli spalti, oltre 13.000, sono l'omaggio alla memoria e al coraggio. Il campo ne rende grazie. Il Toro si presenta in formazione tipo, 3-5-2 d’ordinanza, come Mazzarri insegna. Nell'undici titolare i nuovi acquisti di un calciomercato senza squilli. Dietro, Bremer per l’infortunato Izzo ruba la scena in un paio di occasioni e promette belle cose. Meité, ancora una volta proposto mezzala, cresce alla distanza, sblocca la partita con una rasoiata ma non impressiona. Tant'è, anche il Gallo, al suo arrivo, ci mise del tempo per mostrare quello che sa fare.

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Proprio Belotti di gol non ne segna, ed è una novità dell’estate che lo ha visto tornare al sorriso dopo l’ultima sfortunata stagione. Come lui, giostrando alle sue spalle, anche Iago Falque e Adem Ljajic, subentrato nel secondo tempo proprio per lo spagnolo, restano a secco. Insieme, ecco il tridente delle meraviglie dell’epoca Mihajlovic. Difficile immaginare, comunque, un Toro senza le qualità dei tre avanti.

In attesa di novità dal mercato - Juan Jesus dalla Roma è una possibilità - e dall'infermeria - Lyanco, altro carioca capace di mostrare potenzialità non comuni - dietro lavora la mano del mister. La Chape ci prova con un paio di accelerate. Il muro costruito da Mazzarri regge senza sforzo. La Serie A è però un’altra cosa.

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Finisce 2 a 0 per i granata, raddoppio di De Silvestri. Abbracci in campo, mentre sulle tribune le telecamere mostrano i volti emozioni di chi ha voluto esserci. Ai microfoni tv, nel post partita della diretta La7, Urbano Cairo sottolinea l'importanza della partecipazione alla serata. Simbolica e tangibile. Un accenno al mercato - un innesto sulle fasce -, e poi chissà, chiosa il presidente. Intanto, martedì 7 agosto, all'Anfield di Liverpool (info qui), la prova del nove di un precampionato fatto di pochi proclami e tanto lavoro.

Roberto Bianco