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L’uomo strappato al destino se n’é andato

Quando si dice il destino, quando si dice "strappato alla morte", si pensa a Iginio Ballarin. Cognome noto ai tifosi granata, nome meno. La mente balza subito ad Aldo e Dino, terzino e riserva del portiere, membri del Grande Torino periti il 4...

Redazione Toro News

Quando si dice il destino, quando si dice "strappato alla morte", si pensa a Iginio Ballarin. Cognome noto ai tifosi granata, nome meno. La mente balza subito ad Aldo e Dino, terzino e riserva del portiere, membri del Grande Torino periti il 4 Maggio 1949 a Superga.Il primo era titolare nella squadra più forte di tutti i tempi. Il secondo, si dice, per Lisbona non avrebbe dovuto partire e solo con grande insistenza riuscì a conquistarsi il viaggio che poi lo avrebbe portato alla morte. Il terzo era, invece, l'altro fratello, Iginio. L'unico ad essere salito sul velivolo Fiat e ad essere sopravvissuto.

Come? Quando un ufficiale fece la conta dei presenti a bordo dell'aereoplano, si avvide che c'era una persona in più del previsto; Iginio, appunto, che spesso viaggiava con i fratelli e con il Toro. Se avesse avuto con sé un documento valido, comunque, l'ufficiale avrebbe chiuso un occhio, e lo avrebbe lasciato a bordo; ma il ragazzo, che all'epoca era 22enne, non ce l'aveva, e fu fatto scendere.

Il rimpianto per non aver potuto seguire i suoi idoli non fu grande quanto sarebbe stato il sollievo per essere rimasto in vita. Il che, a sua volta, non é mai bastato a lenire il dolore per la scomparsa dei fratelli.Iginio Ballarin é morto ieri sera, all'età di 94 anni, spegnendosi serenamente nel proprio letto a Mira, in provincia di Venezia. Ora potrà seguire la Juventus, per cui faceva il tifo, ed il Torino, che é entrato perennemente nel suo cuore, insieme a Aldo e Dino.

(foto aldodinoballarin.net)