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Malinconia Toro. Squadra già in vacanza? Il Quattro Maggio smuova le coscienze

TURIN, ITALY - APRIL 29:  Players of Torino FC show their dejection at the end of the Serie A match between Torino FC and SS Lazio at Stadio Olimpico di Torino on April 29, 2018 in Turin, Italy.  (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

Editoriale / Chi si aspettava un Toro sostanzialmente già in vacanza non è stato disatteso

Gianluca Sartori

Il Torino ha perso meritatamente contro la Lazio, una squadra più forte, più in forma e più motivata. Il risultato avrebbe anche potuto essere più largo, se Sergej Milinkovic-Savic e soci non avessero trovato sulla loro strada un Sirigu strepitoso per l'ennesima volta. Tuttavia, non è questa partita che sposta il giudizio sulla stagione del Torino. Un'annata deludente, da parte di una squadra con delle lacune ma anche con potenzialità non espresse per un progetto tattico iniziale sbagliato, per la stagione da dimenticare dell'attaccante principale e per la poca forza mentale evidenziata da un gruppo che non è mai stato capace di dimostrarsi coeso con continuità. E la sconfitta con la Lazio, in questo senso, non aggiunge nè toglie molto al bilancio complessivo di un'annata che fortunatamente volge al termine.

"Il dato che va evidenziato è un altro: chi si aspettava un Toro sostanzialmente già in vacanza non è stato disatteso. E' forte il sospetto che a Bergamo, con lo scontro diretto contro l'Atalanta perso, sia "finita" la stagione dei granata, ormai scarichi mentalmente e fisicamente. La Lazio è più forte sotto tutti i punti di vista, è vero. Ed è vero anche che ad un tecnico arrivato in corsa è difficile chiedere un impianto di gioco funzionante. Ma di certo si è visto un Toro arrendevole e rinunciatario, che avrebbe dovuto colmare il gap tecnico con l'ardore agonistico ma non ci è andato nemmeno vicino. Gli zero tiri in porta della ripresa la dicono lunga.

"Quel che si può chiedere al Torino, nelle ultime tre partite, è onorare la maglia. Svanito malinconicamente qualsiasi altro obiettivo: in classifica è irraggiungibile non solo il settimo ma anche l'ottavo posto. Mazzarri le sue idee su chi confermare e chi no se le sarà ormai fatte, al massimo dovrà affinarle (e in tal senso serviranno strategie di mercato definite ed eseguite con celerità, visto che il tempo non manca). Dare qualche minuto in più a gente come Edera, Milinkovic-Savic e Bonifazi sarebbe utile, ma al di là di questo serve uno scatto di orgoglio e di amor proprio per finire la stagione con risultati positivi che aiuterebbero anche ad iniziare la prossima in un contesto di maggior fiducia. Orgoglio e amor proprio: che salire a Superga venerdì prossimo possa aiutare a (ri)trovarli.