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Mazzarri in panchina nel derby, c’è il ricorso del Toro. Ma le possibilità non sono molte

Il fatto / I granata chiedono di riformulare la decisione commutando la sanzione in una sola giornata di squalifica. Le differenze con il caso Pecchia e con il caso Allegri

Gianluca Sartori

"Al 43' della ripresa di Sampdoria-Torino, uno scontro tra De Silvestri e Quagliarella vede il terzino granata avere la peggio. Resta sanguinante a terra, ma l'arbitro Rocchi non ferma il gioco, che vedeva in atto un'azione offensiva della Samp. Una volta che il Toro riconquista palla, allora il fischietto di Firenze blocca le operazioni e convoca in campo i sanitari granata. Scoppia la rabbia di Mazzarri, incredulo per aver corso il rischio di vedersi segnare un gol dai blucerchiati con l'uomo a terra. Secondo il referto di arbitro e quarto uomo, a questo punto il tecnico granata prima insulta quest'ultimo, contestando platealmente la decisione arbitrale, poi - una volta cacciato dalla panchina - si rivolge con epiteti offensivi (dal labiale sembra riconoscersi un "pezzo di m...") anche a Rocchi.

"IL REFERTO - Si scoprirà poi che il tecnico granata aveva ben ragione di lamentarsi, visto che l'infortunio di De Silvestri era una frattura scomposta delle ossa nasali; in questi casi, all'arbitro è imposto di fermare il gioco. Purtroppo, la correttezza della decisione arbitrale non conta se nel referto - che il giudice sportivo prende in considerazione come prova privilegiata nel momento di stabilire le sanzioni - viene riportato che il tesserato abbia avuto, a seguito della decisione stessa, un comportamento "offensivo, irriguardoso o ingiurioso". E proprio in caso di "condotta gravemente antisportiva e in caso di condotta ingiuriosa o irriguardosa nei confronti degli ufficiali di gara", l'art. 19, comma 4, alla lettera a) del Codice di Giustizia Sportiva della FIGC prevede la possibilità della squalifica di due giornate. 

"RICORSO - E' quanto è successo: Rizzoli e il quarto uomo Piccinini hanno definito così il comportamento di Mazzarri nel referto, e il tecnico - puntualmente squalificato per due giornate - non sarà in panchina contro Udinese e Juventus. E' già confezionato il ricorso d'urgenza del Torino alla Corte Sportiva d'appello (facoltà riconosciuta dall'art. 36bis del C.G.S.), l'organo di secondo grado per le decisioni del giudice sportivo nazionale, che deciderà presumibilmente entro due-tre giorni. Il Torino, per ottenere almeno la cancellazione di un turno di squalifica, dovrà contraddire con prove documentali l'affermazione del referto arbitrale per cui la condotta di Mazzarri sia stata "gravemente" offensiva, producendo ad esempio un video ad hoc del labiale del tecnico. Il Toro non riuscì nell'intento l'anno scorso, quando tentò di cancellare la squalifica di Mihajlovic dopo Atalanta-Torino.

"I PRECEDENTI - L'altra strada è convincere la Corte che la condotta dello stesso Mazzarri non sia stata più grave di quella del tecnico del Verona Fabio Pecchia, che è stato espulso durante Verona-Roma ma se l'è cavata con ammonizione+ammenda in quanto reo di un comportamento, secondo le parole del giudice sportivo, semplicemente "irridente e irriguardoso". Si parla di intensità e sgradevolezza di insulti e gesti, insomma. Insulti che tra l'altro, il tecnico della Juventus Massimiliano Allegri urlò in faccia al quarto uomo di Fiorentina-Juventus del 19 gennaio 2017, Elenito Di Liberatore (guarda caso, era guardalinee in Sampdoria-Torino), il quale però non ritenne di scrivere alcunchè sul referto arbitrale, visto che l'allenatore bianconero non fu squalificato. In giurisprudenza, i precedenti e gli orientamenti contano sempre. Ma ciò che c'è scritto nei referti ha precedenza assoluta, e dunque ad una prima analisi non ci sarebbe da sorprendersi se la decisione del giudice sportivo fosse confermata.