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Mazzarri, Mancini e l’equazione più attaccanti uguale più gol

Il fatto / Due visioni differenti del calcio collegate dall’utilizzo di Belotti e Zaza

Gianluca Sartori

"Il calcio sarebbe facile se bastasse solo inserire un attaccante in più per segnare. Si è visto in Portogallo-Italia che non sempre è così. Nel finale, la Nazionale ha giocato con quattro attaccanti: Chiesa, Belotti, Zaza e Berardi, un 4-2-4 a trazione anteriore che però non è nemmeno riuscito a sporcare i guantoni di Rui Patricio. Alcune scelte di Mancini sono molto discusse in questi giorni. Restando in casa granata, ad esempio, ha certamente sorpreso che Zaza sia stato preferito a un Belotti che era decisamente più in forma.

"Senza voler paragonare due allenatori di massimo livello - peraltro Mancini ha un palmares che parla da sè - è chiaro che il ct azzurro e Walter Mazzarri, l’allenatore del Torino, hanno due approcci differenti al gioco del calcio. Mazzarri probabilmente non fa e non farà mai parte, nemmeno nei momenti di maggior pressione, di quegli allenatori che come vedono come unica contromisura alle difficoltà l’inserimento di un attaccante in più, alla rinfusa. L’attuale tecnico granata, è ormai arcinoto, dà la precedenza all’equilibrio tra i reparti: è qui che si nota la differenza, tra l’altro, anche con il predecessore Sinisa Mihajlovic, che nella sua prima annata costruì un Toro da record per gol fatti ma anche per gol subiti.

"E ciò diventa ancora più importante se si considera che la sfida che ha di fronte a sè Mazzarri è quella di far convivere giocatori importanti come Belotti, Zaza e Falque. Che non per forza, questo si può già dire, giocheranno sempre insieme: l’equazione più attaccanti uguale più gol non sempre è valida. Iago, Gallo e Simone dall’inizio insieme quando la squadra sarà in grado di supportarli e in determinate situazioni. L’approccio di base sarà quello per cui gli equilibri della squadra hanno la precedenza. Questo si può già affermare con buona sicurezza, in attesa di scoprire sul campo se i risultati daranno ragione a Mazzarri.