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Migheli (Unione Sarda): “Toro, quanto pessimismo: ma la squadra è da Europa”

L'intervista / Il giornalista del quotidiano sardo presenta la gara di lunedì sera

Alberto Giulini

Come ormai da tradizione, per introdurre la partita che il Toro affronterà lunedì sera, abbiamo deciso di sentire una voce vicina all’ambiente avversario, in questo caso quello del Cagliari. Abbiamo dunque contattato Filippo Migheli de L'Unione Sarda.

Filippo, il Cagliari arriva alla gara di lunedì con quattordici punti in classifica ed è stato finora autore di un buon campionato. L'ambiente rossoblu come sta vivendo questo momento?

"C'è tanto entusiasmo in Sardegna, secondo me anche troppo. Andando a vedere i prossimi otto impegni, sono tutti molto tosti fino alla fine dell'anno. C'è comunque entusiasmo perché la squadra ha quattordici punti, cinque in più dell'Empoli che è fermo a nove, quindi è abbastanza tranquilla. I tifosi arrivano carichi alla gara di lunedì ed in casa puntano a fare risultato, perché la maggior parte dei punti è arrivata in casa. Secondo me c'è anche troppo entusiasmo, perché si pensa di poter fare qualcosa di più rispetto alla salvezza. Un mio parere personale è aspettando i prossimi scontri diretti sia necessario prenderla un po' più con le molle perché anche il Torino è una grande squadra".

Con l'approdo di Maran sulla panchina c'è stato un cambio di marcia rispetto al recente passato...

"È uno che con la salvezza ha una certa dimestichezza e si è visto, se si esclude lo scorso finale di stagione con il Chievo, dove penso che la squadra si sarebbe comunque salvata. Si vede che è un allenatore esperto perché la squadra gioca bene, è sicura ed anche contro la Juve ha giocato una partita di personalità. Rispetto a Lopez si vede che è un allenatore più esperto per quanto riguarda la salvezza. E poi sono stati importanti alcuni acquisti livello di esperienza, perché Srna e Castro sono giocatori che possono dare qualcosa in più anche dal punto di vista del palleggio".

E proprio Castro in passato è stato un obiettivo di mercato del Toro. Quanto è importante per il Cagliari?

"Maran gli ha trovato quella che è la sua posizione migliore, sulla trequarti. Si può dire che sia il pericolo numero uno per il Torino. È un giocatore che si mette tra il centrocampo e le punte e può dare fastidio. Lo scorso anno il Cagliari aveva molta grinta ma mancava la qualità. Sulla trequarti una cosa è avere Ionita, un'altra è avere Castro: adesso Ionita è stato arretrato nei tre di centrocampo e quindi ha più compiti di contenimenti. Castro è sicuramente più adatto nel ruolo".

Lunedì saranno in campo Cragno, Barella e Pavoletti, di rientro dagli impegni con la Nazionale. Quanto sono importanti questi giocatori?

"Sono fondamentali. Per quanto riguarda Cragno, nella storia il Cagliari ha sempre avuto ottimi portieri, quindi segue un po' la tradizione. A centrocampo un giocatore come Barella non si era mai visto. Anche se recentemente c'è stato Nainggolan, stiamo parlando di un giocatore che ha ventuno anni, è sardo ed è cagliaritano. Ritengo sia il più importante dei tre perché trasmette i valori di attaccamento alla squadra, anche se penso che in futuro sarà probabilmente destinato ad andare via; magari non a gennaio, probabilmente la prossima stagione. Dei tre penso sia il più importante e la Nazionale sicuramente gli ha dato merito, perché abbiamo visto tutti che lui, Verratti e Jorginho sono stati i tre giocatori più positivi. Barella è un giocatore fondamentale e la Nazionale serve anche per dargli risalto".

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A livello di formazione che Cagliari vedremo lunedì sera?

"Il Cagliari di sempre, anche perché Maran, come faceva già con il Chievo, è un allenatore che cambia pochissimo. In difesa è rientrato Klavan, ma a meno di defezioni non dovrebbe essere titolare perché quella di lunedì è una partita importante ed è fermo da tanto. L'unica cosa che c'è probabilmente da verificare sono le condizioni di Pavoletti, ma penso che fino a lunedì ci sia il tempo per risolvere qualche suo problema fisico. Il sospetto che abbia avuto qualcosa durante la sosta c'è, perché con il Portogallo è andato in tribuna e contro gli Stati Uniti, quando si pensava che potesse almeno subentrare a partita in corso, è rimasto in panchina. Penso quindi che debba risolvere qualche problemino, ma lunedì il Cagliari dovrebbe comunque riuscire ad avere la formazione migliore".

A Cagliari che cosa si pensa del Torino?

"Io personalmente ho tanto rispetto per il Torino. Ho sentito che c'è tanto pessimismo nell'ambiente ed alla conferenza di Iago Falque a cui ero presente tante domande sono state fatte in chiave riscatto e ripresa. Effettivamente c'è stata una brutta sconfitta in casa contro il Parma, ma penso che il Torino sia un'ottima squadra in tutti i reparti. Se andiamo a vedere i singoli, il portiere è quello della nazionale; in mezzo alla difesa Nkoulou ed Izzo sono ottimi; sulle fasce De Silvestri è sempre stato un ottimo esterno; Belotti non si discute e Iago Falque sta dimostrando il suo valore. Una squadra che si può permettere di tenere in panchina Zaza secondo me è da rispettare ed in Europa League può entrare di sicuro. Per quanto riguarda i primi quattro posti è un po' più tosta e se la dovrà giocare immagino con Lazio, Fiorentina ed Atalanta, però secondo me siamo su quei livelli lì".