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Mihajlovic, questa volta i cambi incidono su Fiorentina-Torino

Testa a Testa / Il tecnico granata ha tolto Ajeti e messo Rossettini, un cambio cruciale: il serbo ha vinto il confronto con Sousa grazie alla reazione della squadra

Gualtiero Lasala

"Al 45' minuto di Torino-Fiorentina, la bilancia nel confronto tra Sousa e Mihajlovic pendeva fortemente verso il tecnico viola: un primo tempo interpretato bene dalla sua squadra, che tirato ben 13 volte, rendendosi pericolosa in numerose circostanze grazie alla brillantezza di Chiesa e compagni, ma anche grazie alla complicità di una difesa granata che ha concesso troppo, dall'errore sul primo gol fino allo svarione di Ajeti, e così via. Se Sinisa Mihajlovic è riuscito a vincere il confronto con il collega è soprattutto grazie ai cambi effettuati nel secondo tempo, che hanno evidentemente stravolto la partita.

"CAMBI AZZECCATI - La prima sostituzione è stata quella di Rossettini, subentrato al posto di Ajeti: l'albanese ha sprecato la sua occasione per rimediare agli sbagli delle scorse partite, ma ha solo messo ancora più in mostra la sua debolezza. L'ex Bologna, appena entrato in campo, ha subito dato sicurezza sia alla retroguardia che a tutta la squadra: non è un caso che, in occasione del primo gol, a conquistarsi il calcio d'angolo decisivo sia stato proprio il centrale granata, che intelligentemente ha conquistato il tiro dalla bandierina dopo una discesa in attacco. L'inserimento di Gustafson è stato opportuno, e anche sorprendente: il ragazzo è entrato in campo con personalità, dando freschezza al reparto mediano e rilevando un Benassi stanco e spento. Ljajic sarebbe stato la cieliegina sulla torta per Mihajlovic, se quel tiro al minuto 92 fosse stato leggermente più angolato; ma in ogni caso il numero 10 ha portato in campo idee e lucidità.

"MODULO - Da sottolineare è anche il fatto che Mihajlovic abbia vinto il confronto con Sousa anche grazie alla scelta di non cambiare il modulo in corsa, mossa che aveva spesso usato ma che - al netto dei risultati - non aveva portato benefici. Sfruttando un momento di flessione della Fiorentina, non ha snaturato la squadra, ma ha lasciato l'assetto iniziale che ha premiato (come spesso è accaduto) la voglia di gol di Andrea Belotti. Perciò il serbo ha fatto, se si vuole, un passo indietro sulle sue decisioni del passato, rendendosi conto che mettere 4 punte talvolta serve solo a confondere e sbilanciare la squadra, e non a renderla più pericolosa.