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Mondonico, Tomà, Maroso, Giagnoni, Radice: il 2018 si porta via un pezzo di storia granata

Mondonico, Tomà, Maroso, Giagnoni, Radice: il 2018 si porta via un pezzo di storia granata

Quello che si sta concludendo è stato un anno di gravi lutti per il mondo granata e il calcio italiano

Redazione Toro News

E' stato un 2018 intenso per i colori granata, e non solamente per le vicende di campo. In quest'ultimo anno che ci stiamo lasciando alle spalle, tanti volti che hanno segnato la storia di questi colori se ne sono andati lasciando un vuoto immenso e incolmabile. Emilinao Mondonico, Sauro Tomà e Carla Maroso, Gustavo Giagnoni, Gigi Radice... Cinque simboli personificati, cinque figure che hanno rappresentato almeno quattro epoche diverse della storia granata.

Il 29 marzo il primo grande, immenso lutto: Emiliano Mondonico, per tutti gli appassionati di calcio semplicemente il "Mondo", scompare dopo una lunga malattia. Una malattia sconfitta alla prima battaglia, ma contro la quale non ha potuto fare nulla nel round finale. Mondonico è stato l'ultimo simbolo del tremendismo granata, oltre che condottiero di quel Toro che negli anni '90 tornò alla ribalta internazionale, arrivando a sfiorare la CoppaUefa. Al suo funerale, tifosi granata, atalantini e viola uniti in un solo unico saluto.

E' aprile, e circa un mese prima del 69' anniversario della tragedia di Superga, ci lasciano due dei simboli del GrandeTorino: Il 10 aprile l'ultimo "reduce" di quella squadra leggendaria, Sauro Tomà, e il 17 aprile, giusto una settimana più tardi, CarlaMaroso si ricongiunge per sempre con il suo amato Virgilio, terzino tutto fare di quel Toro che segnò la storia del calcio italiano e mondiale.

Il 2018 continua ad essere anno tragico anche in estate, quando in pieno agosto, il 7, Gustavo Giagnoni lascia la sua famiglia e il mondo granata all'età di 85 anni. L'allenatore "col colbacco" entrò nei cuori dei tifosi del Toro per lo spirito che riuscì ad infondere a i suoi ragazzi, che nel 1971/72 andarono vicinissimi a vincere uno storico scudetto. Simbolo di tremendismo, fu forse l'allenatore che incarnò meglio di chiunque altro lo spirito del Torino, tracciando un segno indelebile nell'anima del popolo granata. Esattamente quattro mesi dopo, poi, per uno strano e crudele, scherzo del destino, è Gigi Radice, l'allenatore che raccolse le fondamenta costruite proprio da Giagnoni, a scomparire per sempre: Radice, da tempo malato, si spegne il 7 dicembre, e con lui se ne va il tecnico capace di riportare il settimo (e finora ultimo) tricolore al Toro, 27 anni dopo Superga.