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Paolino Pulici: “Ferrini come gli Invincibili. Lo Scudetto lo fece godere…”

ESCLUSIVA TN / Puliclone ricorda il Capitano: "Al Torino di adesso servirebbe qualcuno della mia epoca per fare capire ai giocatori cosa significa indossare questa maglia"

Marco De Rito

"Oggi è un giorno particolare per tutti i granata, uno di quei tragici giorni che hanno segnato la storia di questa società. L'8 novembre 1976 Giorgio Ferrini ci lasciò e con lui se n'è andato un pezzo di storia importante del Torino. Per ricordarlo in occasione del quarantennale della sua scomparsa è intervenuto ai microfoni di Toro News Paolo Pulici, forse il più importante simbolo vivente dell'essere granata. Chi meglio di lui per ricordare Ferrini: compagni di squadra per otto stagioni, il Capitano fu una guida importante, che gli indicò la strada per diventare uno dei più forti attaccanti italiani di ogni tempo, probabilmente il migliore che abbia mai vestito la maglia granata.

"Paolo Pulici, dopo quaranta anni dalla sua scomparsa, il ricordo di Giorgio Ferrini è ancora vivo...

""Sicuramente, penso che Giorgio sia il giocatore che più ha rappresentato lo spirito del Toro. Dopo i giocatori morti nella tragedia di Superga, penso che nessuno sia mai riuscito ad incarnare in quella maniera il tremendismo granata. Era una diga davanti alla difesa, non faceva passare un avversario. Usciva sempre dal campo sempre agli stremi della forza, dava tutto per il Torino durante le partite. Penso che sia stato un'esempio per tutti".

"Per voi giovani compagni,  quanto è stato importante crescere con un giocatore come Ferrini che poteva insegnare alla perfezione cosa vuol dire il senso di appartenenza al Toro? 

""Giorgio per noi era un punto di riferimento. Spingeva tutti a dare il massimo ed uscire sudati dopo le partite, se ciò non accadeva voleva dire che non giocavi da Toro. Con lui davanti alla difesa era impossibile passare ed, anche in allenamento, se non davi il meglio di te e lottavi su tutti i palloni non riuscivi ad andare in porta. Ci ha aiutato tantissimo regalandoci insegnamenti preziosi che mi porterò per sempre dentro".

"Allo scudetto del 1976 Ferrini ha assistito dalla panchina. Era importante per voi essere a contatto con la sua presenza ?

""In quell'anno lui ha avuto, secondo me, una grandissima soddisfazione: è riuscito a vedere realizzato tutto quello su cui insisteva da anni. Dopo aver trasmesso uno spirito combattente ed averci insegnato tante cose mentre noi eravamo giovani ci ha visto vincere lo scudetto e sicuramente una parte del merito va anche a lui".

"Passiamo al presente, la squadra di Mihajlovic sta giocando con grinta e molti dicono di rivedere lo spirito del Toro di un tempo. A suo parere si sta rivedendo in campo ciò che predicava Ferrini ai suoi tempi?

""Senz'ombra di dubbio c'è un Toro molto più determinato e combattente. Ma questi ragazzi devono ancora dimostrare molto, diamo tempo al tempo. Sicuramente Mihajlovic è un allenatore dal carattere molto tosto e che pretende il massimo dai suoi. Secondo me, però, per far capire veramente ai giocatori di adesso il significato di questa maglia facendoli giocare con il vero tremendismo granata ci vorrebbe un giocatore della mia epoca che possa insegnarli ciò. Perché solo chi ha vissuto il Toro può far capire qual è lo spirito di questa gloriosa società".

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