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Parma-Torino 0-0: D’Aversa fa le barricate, Mazzarri cambia gli ammoniti. Ma Ansaldi…

Parma-Torino, il confronto in panchina al Tardini tra D'Aversa e Mazzarri

In panchina / Il tecnico del Parma, condizionato dalle tante assenze, fa di necessità virtù: il 5-3-2 imbriglia il Torino. E Mazzarri...

Nicolò Muggianu

Un pareggio che per il Parma vale oro, ma che per il Torino ha il sapore dell'ennesima occasione persa. Lo 0-0 del Tardini ha fatto emergere i limiti caratteriali e tecnici di un Torino che, senza tre giocatori chiave tra squalifiche e infortuni, non è stato in grado di fare un ricambio di uomini ed energie in una fase particolarmente fitta di impegni.

D'AVERSA - Chi può sorridere è D'Aversa che, dopo un avvio di girone di ritorno da zona retrocessione (8 punti nelle ultime 11 partite, prima di ieri. Solo il Chievo era riuscito a fare peggio), trova un punto fondamentale in ottica salvezza. Nonostante le assenze pesanti. Grassi, Gervinho, Biabiany, Inglese e non solo: il tecnico del Parma ha dovuto reinventarsi e reinventare la squadra in un momento complicato. Ed è proprio nella scelta di uomini e modulo che il tecnico del Parma ha saputo fare la differenza: un 5-3-2 (o 3-5-2) speculare a quello del Torino, servito ad imbrigliare il gioco di Mazzarri e ad evitare l'inferiorità numerica in uno dei tre reparti. Quando si dice "fare di necessità virtù". Il resto lo ha fatto l'interpretazione del match: un Parma che ha rinunciato quasi completamente al possesso della sfera, per chiudersi in difesa e provare a ripartire.

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MAZZARRI - A Mazzarri invece restano un paio di dubbi: giusto confermare gli stessi undici visti contro la Samp? Ma soprattutto: si poteva fare diversamente? Il tecnico toscano nel post partita del Tardini ha rimarcato la stanchezza dei suoi: "Oggi non avevamo lucidità nella scelta finale - ha detto Mazzarri (LEGGI QUI) - ma non è facile quando giochi tre partite in una settimana con gli stessi giocatori". Ma la verità è che difficilmente avrebbe potuto fare diversamente. Con Aina e Lukic squalificati e l'infortunio di Iago Falque, le carte da giocarsi in panchina erano oggettivamente poche. Probabilmente solo Djidji, Parigini e Zaza. Resta poi qualche dubbio anche per quanto riguarda le sostituzioni: fuori Rincon e Ansaldi per Parigini e Zaza. Una scelta di chiara marca offensiva ma che, specialmente con la sostituzione di Ansaldi, ha fatto perdere al Torino la superiorità numerica sulle fasce. La "colpa" in questo caso è da attribuire alle ammonizioni che pendevano sulle teste di entrambi e, dopo aver già perso Belotti per la sfida contro il Cagliari (LEGGI QUI), Mazzarri ha probabilmente preferito non rischiare.