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Processo al calcio: la giornata

Roma - A mente fredda, dopo la sbornia di felicità per la qualificazione dell’Italia per la finalissima di domenica 9 luglio, si torna a riflettere sulle pesanti e in parte clamorose richieste...

Redazione Toro News

Roma - A mente fredda, dopo la sbornia di felicità per la qualificazione dell’Italia per la finalissima di domenica 9 luglio, si torna a riflettere sulle pesanti e in parte clamorose richieste espresse ieri dal Procuratore Palazzi. Questa mattina, senza i soliti roboanti echi della stampa nazionale, impegnata a buona ragione a celebrare l’impresa dell’undici di Lippi, si è aperta la quarta giornata del processo al calcio. La sessione si è aperta con gli interventi dei deferiti, pur registrando notevoli assenze nell’elenco dei nominati dal presidente Ruperto. Il primo ad essere chiamato in causa è Franco Carraro che si dichiara “avvilito ed umiliato” dalle accuse che gli sono state rivolte e dalla sentenza che richiede per l’ex presidente della Federcalcio 5 anni di sospensione più consistenti multe in denaro. Grosso modo stessa linea seguita anche dal presidente della società viola Della Valle, che dichiara di essere stato vittima di un sistema e richiede “ un processo giusto, non frettoloso”. Ha preso la parola anche Lotito, presidente della Lazio condannata alla serie B con 15 punti di penalizzazione, che si difende dichiarandosi estraneo ai fatti e, anzi, promotore di una linea di rottura col sistema Moggi. Insomma, tutti quanti, Bergamo,Messina e De Santis compresi si dichiarano o estranei, o puniti ingiustamente o non condannabili in questa sede.L’udienza, dopo la pausa di metà mattina, è ripresa dopo le 15.00 con l’intervento dell’Arezzo, ultima squadra ad essere stata ammessa al processo. Niente di nuovo insomma. Difese immaginabili, anche se, mi sia concesso, un pochino patetiche. Oltretutto si viene a sapere che Blatter, in un intervista, dichiara che la Fifa vigilerà in maniera attenta sullo svolgimento del maxi processo dell’anno e si auspica che le sanzioni applicate siano appropriate e giuste. Non perdiamo quindi una buona occasione per uscire da questa storia finalmente puliti e leali ed a testa alta!Mara Parravicini