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Questo Toro non è un bluff

Editoriale / I granata col Chievo ottengono una vittoria da grande squadra. Ma gli esami non finiscono mai

Gianluca Sartori

"Dopo la vittoria contro l'Udinese c'era chi diceva: "Napoli e Atalanta riporteranno il Torino sulla terra". Dopo i quattro punti con azzurri e orobici altre perplessità: "Quella col Chievo è la classica partita che il Torino sbaglia". Ora la vittoria per 3-0 contro i gialloblù ci dice chiaro e forte una verità: i risultati positivi che questa squadra sta inanellando non sono frutto del caso. Nossignori, il Torino di Mazzarri non è un bluff e - come su queste colonne ripetiamo con coerenza da mesi - si giocherà il sesto/settimo posto sino alla fine. Perchè è una squadra che finalmente ha acquisito maturità, capacità di adattarsi all'avversario, lucidità nel leggere i momenti delle partite. Prendiamo la partita contro il Chievo: arriva a Torino una squadra sicuramente limitata ma ordinata, che gioca con dignità e rende la vita difficile. Ai giocatori in campo inizialmente riesce poco, ma non si fanno prendere dalla frenesia. Il tecnico fa un paio di cambi giusti e alla fine la differenza di valori emerge. Così si ottengono i risultati in Serie A, così vincono le squadre forti.

"Sì, questo Toro forte lo è diventato. Lo stile di gioco made in Mazzarri può non piacere, è legittimo, ma il calcio champagne in Serie A lo propongono davvero poche squadre: l'Atalanta (con cui i granata han raccolto quattro punti), il Napoli (che ha giocatori di tutt'altra qualità), a tratti il Sassuolo (dietro al Toro di dieci punti). Per fare risultati in questo campionato si può puntare su altri fattori. Lo ha capito Mazzarri, che ha plasmato un Toro giusto e sensato. Produzione offensiva non eccelsa ma grande fisicità, capacità di soffrire degna dei valori granata, errori banali ridotti al minimo (qui sta il vero passo avanti del 2019) e perfetta organizzazione difensiva alla base di tutto.

"Un tecnico che cura la fase di non possesso in maniera certosina; difensori che, presi singolarmente, hanno un valore altissimo; un portiere di livello mondiale che quando serve risponde sempre presente. Così sono nate le sei partite senza incassare gol, così è nato un Toro che miete record su record (quinta vittoria consecutiva in casa, non accadeva dal 1984), che a marzo è in piena zona Europa (novità non da poco rispetto alle ultime stagioni) e che può migliorare ancora se Belotti e Zaza tornano a segnare con continuità. Gli esami non finiscono mai e quello di Frosinone sarà altrettanto importante, ma piano piano il Torino sta portando tutti dalla sua parte.