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Rampanti: “A Benevento è andata bene, ma alla fine la fortuna si bilancia”. E su Niang…

Parola al Mister / Il nostro Serino Rampanti analizza la sfida del Vigorito: "La squadra è potenziata, l'ho già detto e lo riaffermo, ma Niang..."

Lorenzo Bonansea

"Torna sulle nostre colonne, come ogni lunedì, il consueto appuntamento con "Parola al Mister" per l'analisi della partita da parte del nostro Rosario "Serino" Rampanti, ex giocatore e allenatore granata, oltre che vice-presidente della Fondazione Filadelfia. Si è parlato di Benevento-Torino 0-1, della vittoria ma soprattutto della prestazione granata, e dei singoli in rapporto alla passata stagione.

"Serino, su Sirigu aveva ragione lei: il portiere sta effettivamente dimostrando maggiore affidabilità rispetto al suo predecessore. Benevento è una palese dimostrazione di ciò.

"Io l'ho guidato con la Nazionale Under 20, quando Gentile era impegnato con l'Under 21, quindi lo conosco molto bene. Sulla partita vorrei dire un paio di cose: prima di tutto, ok, abbiamo vinto - va bene - prendiamo la vittoria, ben venga anche giocando male. Una volta si diceva che quando vinci giocando male, vuol dire che è buon segno. Tuttavia, la squadra mi è apparsa poco determinata e con poco fuoco agonistico: l'avversario ha concluso tante volte, meno male che Sirigu ci ha messo una pezza - non oso immaginare con altri in porta cosa sarebbe successo. Moderatamente soddisfatti, ma i problemi secondo me persistono.

"Facendo un passo indietro, come giudica l'operato della società in sede di calciomercato, considerando anche gli ultimissimi acquisti?

"La squadra è potenziata, l'ho già detto e lo riaffermo: sono stati acquistati giocatori veramente bravi come Sirigu, N'Koulou e Rincon. Su Niang, invece, ancora non mi pronuncio, ma ho ancora qualche dubbio. Facciamo una premessa, per non essere fraintesi: io sono sempre stato franco, e mi piace anche leggere i commenti su Toro News dei lettori che dicono la loro. Ma mi farebbe piacere che quelli che commentano si andassero a vedere tutti i trascorsi di quello che ho detto, perché immodestamente non ho sbagliato tanto. Quindi voglio dire quello che penso sinceramente e in buona fede, anche su Niang. Dopo i tre begli acquisti di cui sopra, io fossi stato Cairo quest'attaccante - a questo prezzo e con queste caratteristiche - non l'avrei preso. Niang, per come gioca questa squadra, non è un giocatore che avrei inserito in questo mosaico. In questo gioco di Miha molto offensivo, si ha bisogno di un giocatore che sappia giocare nello stretto: uno Iago, ma destro. Niang non è abilissimo nello stretto, è un po' lo stesso discorso di Iturbe: sono giocatori bravi in campo aperto e in contropiede, e il Toro difficilmente gioca così. Si trovano a loro agio in altre situazioni, e il giocatore che ha bisogno di spazio in campo aperto fatica a trovarsi bene in questo gioco. Spero di sbagliarmi.

"Con il 4-3-1-2, però, potrebbe cambiare qualcosa. In potenza...

"Sì, ma - ripeto - in questo modulo secondo me non è adatto Niang. Se si vuole fare il 4-3-1-2 - anche se bisognerebbe rinunciare all'irrinunciabile Iago Falque - allora Niang potrebbe rendere meglio, vicino a Belotti In ogni caso, ribadisco che il Toro non ha mai fatto una campagna acquisti di questo livello, non rimpiango affatto Benassi che è stato rimpiazzato ottimamente da Rincon. La differenza tra Rossettini e N'Koulou - poi - è abissale: la caratura è nettamente superiore. L'ultimo dubbio mi rimane solamente sull'attaccante.

"Il centrocampo granata è uscito malconcio dal Vigorito, con Acquah e Obi infortunati...

"Una società cresce se riesce a prevenire le cose. Negli ultimi pezzi, avevo detto di stare molto attenti a dare via Acquah, perché Obi è davvero troppo fragile. Quindi meno male che è stato tenuto lui, ma si è fatto male anche Acquah. Avevi a disposizione 5 giocatori, e ora si è arrivati ad una situazione che va oltre ogni pessimistica previsione - non si poteva prevedere. Su Obi, però, era un giocatore a rischio, si poteva e doveva fare prevenzione. Perché gli vengono questi stiramenti? Probabilmente deve essere un dietologo a capire come mai, probabilmente ha un'alimentazione che intossica i suoi muscoli. Una società in questi casi deve avere un collaborazione di qualcuno che vada a fondo del problema.

"Adesso, dunque, ci si affiderà alla coppia Rincon-Baselli.

"Vicino a Rincon, Baselli si potrà esprimere ancora meglio. La bravura del venezuelano è leggere bene l'azione avversaria. Sarà un'accoppiata potenzialmente fantastica, anche in un potenziale centrocampo a 3. C'è più forza fisica quest'anno, Baselli ha la liberà di liberare meglio il suo estro: dovrà fare il passaggio semplice, ma anche qualche bel lancio in profondità. L'anno di Baselli? Se ha la fortuna di avere giocatori a fianco a lui che reggono e lo sostengono, potrebbe essere l'anno dell'esplosione.

"Secondo Mihajlovic, la vittoria di Benevento non sarebbe mai arrivata lo scorso anno, al termine di una partita come quella di Vigorito.

"Le vittorie portano morale, ma ricordati che a fine campionato, facendo la conta, avrai partite dove ti è andata bene e altre che ti sono andate invece male e dove magari meritavi, quindi le cose alla fine si bilanciano. Per il morale va bene, ma una squadra solida non si fa influenzare dal momento: deve andare avanti come un treno, senza farsi sviare da momenti e opinioni.

"Infine, un suo parere su Belotti e sulla situazione dell'attaccante, ancora non perfettamente in forma.

"Ti faccio un esempio calzante: Belotti è dalla fine dello scorso campionato che vive momenti travagliati sia mentali che fisici, è un po' come uno che si sta riprendendo da un infortunio. Un infortunato che rientra, le primissime partite le fa alla grande, perché gioca con i nervi, ma poi s'incontrano delle difficoltà fisiologiche. Lui è un po' come un ex infortunato, in difficoltà perché deve ritrovare completamente mente e fisico. Il gol in rovesciata è un grande gol, ma dettato dalla carica nervosa e dal talento. Si sta cercando di ritrovare la mentalità, ma uno come lui non si può discutere: con calma e lavoro la si riaquisisce. E vedere gli altri attaccanti delle Serie A segnare, lo invoglierà a fare lo stesso.