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Rampanti: “Belotti deve battere un colpo. Mazzarri sta pagando due cose…”

Parola al Mister / Il nostro Serino Rampanti analizza la sconfitta di Roma: "Gara persa per disattenzioni". E sugli obiettivi finali...

Lorenzo Bonansea

"Un'altra sconfitta, la terza di fila, per il Torino di Walter Mazzarri. Nonostante un buon primo tempo, i granata soccombono nella ripresa contro la Roma - perdendo 3-0 e palesando tutti i limiti di una squadra che non riesce a stare in partita per 90'. Per analizzare la gara dell'Olimpico, abbiamo dato un'altra volta la "Parola al mister" Serino Rampanti.

"Serino, come ti spieghi l'andamento della partita del Toro? Un primo tempo giocato al massimo, con più occasioni rispetto agli avversari, e poi il crollo totale nella ripresa.

"Faccio una premessa. Nel calcio, come nella vita, si esce dalle difficoltà ponderando le cose con freddezza, solo così si può analizzare bene la situazione. Rispetto alla squadra, sono sempre convinto che l’organico sia migliorato in confronto al passato, e sono altresì del parere che a questa squadra non è stata fatta fare una buona preparazione atletica precampionato. Mazzarri avrà sicuramente toccato con mano la situazione, e da quel che vedo credo che in questo breve periodo abbia fatto fare già un certo lavoro atletico di base. Questo ha portato pesantezza di gambe in particolare a Verona, ma venerdì nel primo tempo si è già visto chiaramente un miglioramento sul piano della corsa sia nel breve che nel lungo. Ritengo quindi che la squadra sia migliorata sul piano atletico, ma deve essere ancora migliorare nell’aspetto mentale sui 95’. L’allenatore ad oggi ha pagato pegno in due cose: la poca conoscenza delle caratteristiche di ogni giocatore (e non poteva esser altrimenti) e la poco preparazione atletica degli stessi. La situazione attuale, a mio modesto parere, non può che migliorare e i mali di questa squadra non vanno addebitati a Mazzarri. La sconfitta di venerdì è figlia di errori difensivi e disattenzioni. Mentalmente non si è tenuto.

"Anche perché la partita non sembrava essere stata preparata male, anzi.

"La gara è stata preparata tatticamente molto bene. C’era una squadra che copriva gli spazi, con inserimenti in avanti fatti con sincronia. Baselli e Acquah in questo senso secondo me han fatto un ottimo lavoro. E con questo approccio purtroppo non si è riusciti a fare gol, per bravura del portiere avversario e per nostra poco convinzione. Sembravamo sorpresi di aver sorpreso loro. Partita approcciata con grande criterio e testa, la squadra era messa molto bene in campo e ognuno sapeva cosa doveva fare. E sono anche quasi rimasto sorpreso di questo...

"Ma al gol subito, si spegne tutto. Perché?

"In questa squadra bisogna costruire uno zoccolo duro, che significa avere in seno tre o quattro giocatori che devono diventare inamovibili e avere una certa mentalità da trasmettere agli altri. Se vai a vedere la storia delle altre società che han fatto bene nel tempo, hanno sempre avuto quei 3-4 giocatori fissi che cementano e poi passano al gruppo la mentalità della società. E’ il minimo. Gente affidabile che sposa la causa: bisogna sforzarsi di tenerseli, questi giocatori affidabili sul piano calciatore/persona.

"Altra prestazione anonima di Belotti. E' uno dei problemi più grandi di questo Toro?

"Ieri le opportunità Belotti le ha avute. E' mancata la convinzione, ha sbagliato tanti controlli: non mi sembra più lui. Deve ritornare con la testa, deve sapere che gioca col Torino e dare tutto quello che ha. Mi spiace dire queste cose su di lui, ma deve dare molto di più. Perché vedo altri giocatori che sputano l’anima, su tutti Iago Falque. E’ mancato nel concreto, è vero che è stato tanto infortunato ma ora deve battere un colpo. Perché questo suo momento si ripercuote sul morale di tutta la squadra.

"Tra i pochi spunti positivi, c'è sicuramente la prestazione dei due spagnoli Iago e Berenguer.

"Mi sono piaciuti moltissimo. Questo risultato finale, comunque, va oltre ogni demerito del Toro: guardando il 3-0 sembra che ci sia stata una distanza enorme ma in realtà non è così. Era una partita che si poteva addirittura vincere o pareggiare rispetto al primo tempo. E da lì che si deve ripartire. Non si deve perdere la fiducia, sia i giocatori che i tifosi. Io quando voglio bene ad una persona cerco di aiutarla, non di fare la guerra. Contro la Roma, risultato a parte, io nel primo tempo ho visto una buona reazione dopo la bruttissima partita di Verona.

 ROME, ITALY - MARCH 09: Daniele De Rossi of AS Roma competes for the ball with Alejandro Berenguer of Torino FC during the Serie A match between AS Roma and Torino FC at Stadio Olimpico on March 9, 2018 in Rome, Italy. (Photo by Paolo Bruno/Getty Images)

"Di fatto, a decidere la partita sono state due grandi disattenzioni difensive

"Il primo errore su quella palla alta con Manolas da solo è inconcepibile in una squadra organizzata. Tirata di orecchio a tutti, qualcuno doveva avere il compito di marcarlo. Io vedo tante difese da zona, ma sui calci piazzati io voglio vedere la marcatura a uomo. Ma poi soprattutto, veniamo ad Ansaldi: farsi trovare così impreparato per una partita del genere non è concepibile. Già prima dell’errore, ha fatto un passaggio orizzontale da brivido e poi un'entrata e ha preso un ammonizione gratuita: non era a posto ieri, c’erano le premesse per la frittata. Uno con la sua esperienza non può arrivare così impreparato e poi fare cose di questo tipo. Credo che Mazzarri si sia arrabbiato tantissimo su questo.

"Rincon ieri ha parlato tanto del "non voler andare in vacanza già ad aprile". Che obiettivi devono porsi i granata adesso?

"Gli obiettivi sono molto semplici. Partiamo da quello che dicono Rincon e Cairo. Rincon ha detto cose importanti, gli obiettivi devono essere per la squadra e anche personali. Prima di tutto, i giocatori han firmato un contratto con la società, ma indirettamente anche con i tifosi - che gira e rigira sono in qualche modo azionisti. Hanno una grande responsabilià, e il primo obiettivo è mantenere alta la considerazione che i tifosi hanno di loro. Questo è l’obiettivo dei giocatori: rispettare l’ambiente. Quello della società, invece, è riuscire a fare le valutazioni del caso: capire chi è un vero professionista da Toro, e chi non lo è. Chi lo è, lo deve dimostrare da ora.

"Cairo ha detto che adesso è ora di testare i giovani.

"La vedo dura: Lyanco e Bonifazi hanno avuto tanti infortuni, e nella Primavera non so se ci sia qualcuno pronto. L’unico forse era Millico che si è infortunato. Il giovane va fatto giocare in una squadra che gira, se no non fai un favore al giovane e nemmeno alla società. La situazione rispetto ai Primavera, per me, in questo momento non promette nulla di positivo. I giovani della rosa invece non sono stati valutati anche a causa di molti infortuni. Quindi testare i giovani sì, ma rispettando sempre il principio che la squadra deve essere in condizione di fare bene, perché dandogli troppa responsabilità danneggi i giovani.