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Rampanti: “Caro Sassuolo: fai del bene e scordatelo, fai del male e ricordatelo”

Parola al Mister / Serino analizza così i temi in casa Toro dopo la vittoria contro i neroverdi

Gianluca Sartori

Tutto in 180 minuti, con la finale di Coppa Italia come variabile fondamentale. Per il Torino è un finale di stagione al cardiopalma e Serino Rampanti, con la sua solita lucidità, analizza così i temi in casa granata dopo la bellissima vittoria in rimonta contro il Sassuolo.

Serino, concordi con Mazzarri quando definisce straordinaria questa stagione del Torino?

"Sono d'accordo, sì. Non ho dimenticato le molte critiche che lui ha ricevuto, e che ho ricevuto anche io quando l'ho difeso su queste colonne. Mi ha fatto piacere che molte persone si siano ricredute. Fin dall'inizio ho sostenuto la politica societaria varata da Cairo, Petrachi e Mazzarri. Il tecnico ha dimostrato di saper conoscere molto bene il suo mestiere. E secondo me ha dimostrato una qualità non comune tra gli allenatori che è la duttilità. Mi spiego: lui ha fatto bene al meridione (con Reggina e Napoli) e anche al nord, con Inter e Torino. Facendo interpretare alle sue squadre, tramite il loro gioco, quelle che sono le peculiarità dei rispettivi popoli: al sud c'è più fantasia, al nord più pragmatismo".

Sei anche tu convinto che, vada come vada, quest'anno si siano poste le basi per un futuro importante?

"Io sono sempre stato convinto che questo Toro sia molto particolare: c'è un allenatore che è il migliore dell'era Cairo e c'è un gruppo che ha assimilato al meglio la sua mentalità immedesimandosi molto con i valori della maglia granata. Con queste basi dopo tanti anni il Torino ha tracciato la strada per diventare uno di quei club che stabilmente si giocano le coppe europee tutti le stagioni. E salvo stravolgimenti sarà così. Certo, in estate ci sarà comunque un bel lavoro da fare per migliorare ulteriormente questa squadra. Valutando i giocatori che ci sono, quelli che se ne andranno, quelli che arriveranno. Ricordi che lo scorso gennaio si decise di non intervenire? Fu un rischio e la scelta della società fu criticata, anche con qualche ragione se vogliamo. Però di fatto a gennaio spesso si rischia di peggiorare le cose invece di migliorarle. Il vantaggio di non aver preso nessuno in inverno è il fatto che le lacune della squadra possono essere colmate con più calma in estate, valutando tutto al meglio, anche il profilo economico". 

Ti ha sorpreso vedere un Sassuolo così battagliero nonostante la salvezza anticipata?

Come ha detto Cairo, il Sassuolo sarà da elogiare se manterrà lo stesso atteggiamento anche contro Roma e Atalanta. Io ci credo poco, ma staremo a vedere. Voglio citare un vecchio detto: "Fai del bene e scordatelo, fai del male e ricordatelo". Spiego meglio. Nel Toro dei miei tempi, quando al martedì ci si ritrovava negli spogliatoi del Filadelfia per preparare il primo allenamento della settimana, capitan Ferrini era solito andare alla lavagna, prendere un gessetto e scrivere i nomi dei giocatori che nella partita precedente erano stati particolarmente scorretti, per fissarli nella memoria di tutti. Il Sassuolo è stato bravo ad onorare il campionato contro il Torino, ma ora venda cara la pelle nelle prossime partite, altrimenti si ricordino che in futuro non si sa mai cosa potrà accadere: ci sarà sempre un'altra partita, un'altra occasione per incrociarsi. Questo vale per loro, ovviamente, ma anche per tutte le altre squadre. E il riferimento può esser interpretato come meglio si crede". 

http://www.toronews.net/toro/rampanti-e-un-torino-con-mentalita-e-valori-ecco-la-sfida-gia-vinta-da-mazzarri/

Sessantasei punti potrebbero non bastare per centrare l'Europa League: incredibile, no?

"E' una conseguenza del fatto che in queste ultime partite tutte le squadre in lotta stanno facendo punti. E' evidente che le motivazioni sono fondamentali, nel calcio come nella vita. Chi ha già raggiunto i propri obiettivi ha meno determinazione di chi è ancora in lotta. E chi ha meno determinazione nella maggior parte dei casi viene asfaltato". 

Cosa vogliamo dire di Belotti? E' il primo giocatore del Torino a segnare 15 reti in due campionati distinti dai tempi di Pulici e Graziani. Possiamo paragonare il Gallo a questi due mostri sacri?

"Se continua così, sì. Le premesse ci sono tutte. Ma ora voglio vederlo rendersi decisivo anche nelle prossime due partite e poi dovrà confermarsi nel prossimo campionato. Di certo io sono tra coloro che stravedono per Belotti, e se in passato l'ho criticato, era a fin di bene". 

Da un attaccante all'altro: Zaza è tornato a fare gol, in passato non gli hai risparmiato critiche. 

"Dopo tutte le batoste che ha preso e gli errori in sequenza che ha commesso, ha cambiato qualcosa. Domenica si è intravisto un giocatore normalizzato. Nel senso che non lo si è visto adoperarsi in scatti inutili, o protestare con l'arbitro, o eccedere in falli. Chissà, a volte i miracoli avvengono. Lui ora deve tenere la testa bassa e lavorare, senza pensare al futuro, contano solo le prossime due partite. E gli vorrei dare un consiglio: confronti la prestazione contro il Sassuolo ad altre precedenti. Siccome è una persona intelligente si accorgerà delle differenze".