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Rampanti: “Dopo il K.O. era importante restare in piedi. Belotti? Si riguardi Chiesa…”

Parola al Mister / Il nostro Serino Rampanti analizza il match contro l'Atalanta, dicendo la sua sulle scelte di Mazzarri e sui singoli

Lorenzo Bonansea

"Uno o-o, quello contro l'Atalanta, che ha lasciato l'amaro in bocca a molti tifosi granata. Per analizzare la sfida tra orobici e granata, abbiamo dato come di consueto la parola al nostro mister Rosario Rampanti.

"Serino, è complesso analizzare la partita contro l'Atalanta

"Sì, ci sono diverse premesse da tenere in conto: la condizione fisica e psicologica della squadra, i rientri, le assenze, i cambiamenti di formazione (con ragione), la squadra che vai ad affrontare e il campo in cui giochi. Non bisogna essere essere superficiali per dare un giudizio con raziocinio. E queste cose sono da premettere, perché non è certamente semplice analizzare la gara.

"In generale, tra i tifosi prevale un sentimento pessimista.

"Si anche io noto molto pessimismo, ma se ci ragioni tutto parte da quel rigore non dato a Iago in Torino-Roma. Un gol in quel momento sarebbe stato uno stravolgimento per tutte le gare a seguire. Diciamoci la verità: a volte basta un episodio. Quando parlo di andare oltre gli schemi, lo dico perché rispetto tantissimo gli schemi: nella vita bisogna avere ordine, seguire delle regole. Ma per migliorarsi, bisogna farsi venire qualche idea. E in campo questo si traduce in qualche giocata diversa e particolare: occorre anche dell'estro, insomma. Solamente quando metti in campo quel qualcosa insito in ogni giocatore superi l’avversario.

"Ok Serino, partiamo a bomba sulla partita. Mazzarri ha scelto di stravolgere la formazione sconfitta contro il Napoli.

"Mazzarri ha sorpreso tutti quanti, in pochissimi si aspettavano quella formazione. E’ già questa è una cosa interessante. Sta cercando di ravvivare questa squadra. Rivitalizzarla. Io vedevo e vedo gente un pochino adagiata. Quando parlavo del compitino la scorsa settimana parlavo di quello. Lui sta cercando di rivitalizzare anche così i ragazzi, mettendo giovani che provano a fare , per altro giovani con buona qualità. Vedo ad esempio che Parigini ha superato Edera nelle gerarchie. Vedo che Aina e Djidji hanno fatto una buona gara. Ieri c’è stato un cambio di pelle, e le novità individuali se sono di questo tipo ben vengano - soprattutto perché mettono sul chi va là altri potenziali titolari. Le cose non si fanno dall’oggi al domani, dietro c’è un grande lavoro che deve essere fatta sul gruppo, e la tenuta del gruppo a questi livelli non è semplice. Più il gruppo è largo e pronto, meglio è.

http://www.toronews.net/toro/cairo-europa-non-lo-dico-per-scaramanzia-contento-per-la-prestazione/

"La critica più ricorrente è quella del poco coraggio, con un Toro che ha rischiato ben poco in fase offensiva anche dal punto di vista dei cambi.

"C’è da considerare che tu venivi da una batosta interna, e il tifoso deve immaginare la partita come un un incontro di pugilato: dopo aver subito un k.o, l’incontro successivo la prima cosa che devi fare è cercare di rimanere in piedi, ristabilirti. E ieri è successo questo: si è giocato per prendere consapevolezza per la partita dopo, dove sicuramente avrai più coraggio. E non parlo del Chievo, ma di qualsiasi potenziale avversario: è una cosa automatica. L’affronterai con più coraggio. Ieri serviva fare risultato, la brillantezza arriverà dopo.

"Nelle mie pagelle (leggi qui) su queste colonne ho dato tre insufficienze piene. Sei d'accordo con il 5 a De Silvestri?

"De Silvestri era stato fuori e non era al meglio, e quando un giocatore della sua stazza rientra dopo uno stiramento è sempre titubante. Per altro, probabilmente hanno affrettato il recupero e si è di nuovo stirato, e se è una ricaduta l'assenza sarà più lunga. In questo senso spero che Iago sia guarito bene, perché dopo uno stiramento o un risentimento la situazione è delicata. Ha palesato mancanza di condizione, e per uno con la sua struttura non è facile. Probabilmente non poteva dare di più, peccato perché ultimamente aveva fatto bene.

"La seconda insufficienza è quella di Baselli.

"In Baselli ho visto un leggero miglioramento, l’impegno non manca, ma a questa continuità nella corsa dovrà aggiungere giocate importanti. Giocate di qualità, ecco. L’ho sottolineato la scorsa settimana: il centrocampo è il fulcro, ed è da lì che bisogna inventarsi qualcosa, giocando con sostanza ma anche con qualità. E siccome lui certe qualità le ha dimostrate, non si capisce come le abbia perse. Deve ritrovarle assolutamente. Il voto basso che hai dato gli deve essere di stimolo.

"Il terzo 5 è quello di Belotti. Cosa ne pensi?

"Penso alla partita Inter-Fiorentina e ho in mente Chiesa. La partita di Chiesa sembrava una di Belotti quando in campo c’era il vero Belotti: deve tornare quello, sotto tutti i punti di vista. E non centra essere servito o non servito. Chi ha visto la partita, avrà avuto la mie stessa sensazione guardando Chiesa. Se Belotti non avesse visto la partita, gliela farei rivedere. Lui è amato dai tifosi del Torino, e i tifosi del Torino lo stanno aspettando e continuano a farlo. E chi dice che non è servito, mi dica anche chi serviva Chiesa. In Nazionale gli altri attaccanti sono Immobile, Insigne, Chiesa, Bernardeschi (oltre a Zaza).... Il rendimento alto di questi giocatori devono essere da stimolo per lui. Questi giocatori sono brillanti in sè, anche senza l’aiuto dei compagni. Vorremmo rivedere il Belotti dei primi tempi. Sono d’accordo col tuo voto.

"Nel post-partita Mazzarri ha ribadito un concetto molto forte: "Chi non corre, non gioca". Pensi si riferisse a qualcuno in particolare?

"Non penso sia stato rivolto ad un giocatore ma a tutta la squadra, la prestazione di domenica scorsa era stata avvilente. L’allenatore dove dare uno scossone nella formazione e secondo me lo ha dato. Qualche giocatore che pensa di giocare solo per il nome, che dà per assodato che ha il posto tranquillo, ha ricevuto un avvertimento. L’allenatore sa di rischiare nel fare queste scelte, perché la critica è subito pronta se le cose non vanno bene. Ma è insito nel lavoro dell’allenatore. A chi dice che la squadra sta perdendo di valore, ricordo che se certi giocatori che sono costati molto non giocano, si rivalutano altri che sono costati meno: le cose si pareggiano sempre, in senso finanziario. Se perde valore uno che non gioca, è facile che acquisisca di valore un altro. Ma all'allenatore questo non interessa.

"Parliamo di Zaza, inserito solamente per il recupero. 

"Una domanda: ma chi voleva servire con quella sponda di esterno all'indietro? Mazzarri mette l’attaccante per tenere la palla su, e invece lui manda gli avversari in porta. Sono sobbalzato dalla poltrona, è un errore gravissimo. Mi sono arrabbiato al posto di quelli che erano li. E’ incredibile e non me lo spiego: c’era bisogno del contrario, di difendere e tenere la palla su. Era chiaro che la partita era da far finire così. Anche lui avrebbe dovuto vedere Chiesa…

"Un giudizio, invece, sulle belle sorprese, partendo da Parigini.

"Parigini ha portato vivacità, ha dato corsa. Ha attaccato palla al piede, ha rotto gli schemi anche se in maniera un po’ confusionaria a volte. Mi ha fatto piacere, ci ha messo grandissimo impegno. Cosa che ho visto poco in Edera quando è entrato contro il Napoli. Anche se è vero che Edera è entrato a partita in corso in una partita più difficile, ma deve prendere esempio in questo dal compagno. Perché i colpi anche Edera li ha…

"E su Djidji e Aina? 

"Djdji e Aina mi sono piaicuti. Aina aveva un compito difficile con Rigoni. Rigoni e Gomez sono la forza dell’Atalanta, saltano l’uomo con facilità. Se blocchi quelle fonti il risultato si vede, e Aina ha bloccato Rigoni, prendendosi anche qualche lusso di troppo. Deve solo diventare più pratico. Queste cose sono positive perché aumenta la considerazione da parte del tecnico e della società in loro e allunga il gruppo "pronto" a giocare.