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Rampanti: “Gara preparata da Cairo. E tra Baselli e Belotti, terrei più il primo”

Parola al Mister / Il nostro Rosario Rampanti analizza la sfida contro il Sassuolo: "Soliti pregi in attacco e soliti difetti dalla cintola in giù. Se si dovesse scegliere chi tenere tra Baselli e Belotti, sceglierei Baselli: ecco perché"

Lorenzo Bonansea

"Il Torino chiude in bellezza la stagione 2016/2017, con una bella vittoria per 5-3 contro il Sassuolo. Tanti gli aspetti positivi e negativi da analizzare della sfida del Grande Torino, e come di consueto abbiamo dato la "Parola al Mister" Rosario Rampanti perché ci parli della gara e del momento granata.

"Serino, la partita contro il Sassuolo è stata padigmatica per il Torino: si sono visti luci ed ombre dei granata.

"Si, si sono visti i pregi e i difetti di questa squadra. E' stata una fotografia dell'annata. Tanti bei gol e belle giocate dalla cintola in su, ma il tallone d'Achille è sempre dietro. La società e l'allenatore dovranno lavorare molto.

"Tuttavia, si è visto un altro Toro rispetto alle ultime due partite.

"Dalla partita di domenica scorsa a questa è avvenuto un fatto importantissimo: cioè un piccolo passo indietro dell'allenatore sulle decisioni che aveva preso, e mi riferisco al ritiro. E questo fatto è stata una piccolo deligittimazione da parte dei giocatori e della società: lui aveva dato un input riguardo al ritiro, ed ha cambiato idea su richiesta dei giocatori. Non è stata una bellissima figura. Ma soprattutto c'è stato il Fila, con un grande protagonista come il Presidente: Cairo si è dimostrato un grandissimo motivatore, è stato lui a preparare la gara secondo me. Ho l'impressione che si siano spostati degli equilibri.  Ha distolto la squadra da quello che c'è stato nelle due settimane prima, in questo senso li ha preparati. E' stato un grande comunicatore e motivatore. Sì, questa settimana il centro propulsore è passato da Miha a Cairo.

"Mihajlovic a stagione in corso si era posto tre obiettivi: battere il record di punti, migliorare il rendimento rispetto al girone di andata, e portare Belotti al riconoscimento di capocannoniere. Non ne è stato centrato neanche uno.

"Lui spesso ha fatto errori di comunicazione. Ce ne sono stati parecchi, ma soprattutto ci sono stati errori di comunicazione sulle strategie societarie: io ho fatto parte di un organo decisionale, e so che non si può dire "questo giocatore va via, quello rimane" durante l'anno. Perché metti in difficoltà sia Cairo che il direttore sportivo. Poteva fare a meno anche di esporsi con quei tre obiettivi, ma posso scusarlo perché magari voleva caricare la squadra. Ma dire "vendo quello, vendo questo" è dannoso per la società: rovini le strategie. Errori abbastanza trumpiani.

"Ieri sera è arrivato il primo gol di Boyé in Serie A, ed è tornato al gol anche Belotti

"Di Boyé sono contento, e anche di Belotti che è tornato al gol. Belotti non l'ho più visto però brillante come all'inizio del campionato, ma mi fa piacere che chiuda così in bellezza. In passato su 5 gol fatti in una partita, la percentuale di Belotti sarebbe stata più alta, ieri solo uno: ti fa capire che il momento non è facile. Su Boyé, spero che i mie consigli siano serviti.

"Dai pregi, ai difetti: sul primo gol di Defrel soprattutto è abbastanza marchiano l'errore di lettura da parte di Barreca.

"Io ho sempre detto che il giovane Barreca è un po' carente in fase disfensiva. Ma non è l'unico. E' l'organizzazione della difesa tutta. La squadra è portata all'attacco, ma la fase difensiva è trascurata. Ed è durata tutto l'anno questa cosa.

"Grande prestazione anche da parte di Iago Falque e Baselli, due di quelli capaci di "far cantare il pallone" con continuità.

"Iago e Baselli si sono messi in evidenza un'altra volta. Per me Iago è un giocatore fortissimo, ha fatto 12 gol. Giocatore eccezionale. Ma la stagione è stata compromessa da un'altra cosa importante: è stato detto che ai giocatori manca personalità. Intanto, se riesci a giocare in Serie A, vuol dire che hai personalità a prescindere. Certo, ci sono giocatori che ne hanno di più, e bisogna capirlo. All'inizio dell'anno, società e allenatore, dovevano scegliere subito il capitano: è stato un errore madornale non stabilire subito una gerarchia. Prima Moretti, poi Benassi che però stava sempre fuori, e poi Belotti. La fascia secondo me doveva andare subito e fino alla fine a Moretti, per l'importanza che ha e l'esperienza che porta con sè. Belotti era già gratificato dai gol, si doveva dimostrare di avere un pilastro nella squadra e non si è data la sufficiente importanza a questo aspetto. Io non sono critico, io analizzo aspetti tecnici e psicologici: e questo aspetto del capitano è stato un grave errore.

"Sul futuro, lei in passato aveva detto che tra Ljajic e Baselli - se avesse dovuto scegliere - avrebbe tenuto Baselli. E tra lui e Belotti?

"Verrà il punto in cui i giocatori più richiesti dal mercato saranno Belotti e Baselli, e se dovessi scegliere, io terrei Baselli, e vi spiego perché. Perché secondo me se tu vuoi fare una squadra - e mi rifaccio a quello che ha anche ripetuto Gramellini durante il discorso al Fila - devi farla come una persona. Le cose più importanti sono cuore e cervello: Baselli è il cuore, ma anche il cervello, essendo che tutto parte da centrocampo, che è motore e fosforo di una squadra. Si deve partire da quello per fare una grande squadra, gente col "cervello" di Baselli è difficile trovarla, e lui vale molto di più di quello che tanti pensano.