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Rampanti: “I giocatori si devono prendere più responsabilità”

Parola al Mister / L'analisi di Torino-Fiorentina 1-1 del nostro Serino Rampanti

Lorenzo Bonansea

"Come in ogni post-partita, abbiamo dato la "Parola al Mister" Rosario Rampanti per analizzare il pareggio per 1-1 tra Torino e Fiorentina.

"Serino, per tutti Torino-Fiorentina doveva essere la gara della svolta.

"Premetto che secondo me il grandissimo rimpianto rimane quello di domenica scorsa, visto che si era pareggiato in maniera stupida, ma questa andava vinta a tutti i costi. Nonostante si sia dominato grande parte della gara (senza dimenticare che la Fiorentina non era mai stata dominata), non si è vinto: grande rammarico, perché se si fossero fatti i tre punti si sarebbe stati subito a ridosso delle primissime della classe. Da mangiarsi le mani. Ma il tutto va analizzato per bene.

"Eppure la gara ieri era iniziata in salita.

"Si è preso il gol in maniera stupida (come contro il Napoli), di nuovo con la complicità di un giocatore esperto. Questo mi sorprende, perché solitamente certi errori non arrivano da giocatori esperti, che sanno che in campo si entra tesi come le corde di violino. Capirei questi errori se fatti da esordienti... In ogni caso la squadra ha poi reagito con il cuore Toro, ed è la prima volta che lo vedo: in particolare nel primo tempo, ho visto una squadra giocare come piace ai tifosi granata.

"D'accordo Serino, però rimane un dato abbastanza allarmante dalla partita di ieri: il Toro ha stradominato in campo, ma di fatto ha concluso poco o niente.

"Questa è la cosa importante da approfondire. Bisogna capirne le ragioni, e non è semplice. Da fuori, io leggo i commenti e sento le opinioni, ma io parto dal presupposto che quando una squadra crea molto e realizza poco c'è qualcosa che non funziona, e può anche andare al di là delle responsabilità di colui che la guida. Sono i giocatori che devono prendersi la responsabilità del passaggio, del cross, del tiro in porta: fa parte del bagaglio tecnico del singolo. E qui il Toro sta mancando, nella fase di conclusione, di cross. Per il resto mi sembra che la squadra ci sia. Si può anche subire le occasioni degli avversari, perché quando tenti in maniera importante di vincere, per forza di cose sguarnisci un po' la retroguardia. Bisogna però prevenire queste cose facendo gol. E lì ci sono problemi.

"Che poi sono sempre gli stessi...

"Io non voglio più dire niente su Belotti, mi sono già espresso a sufficienza nelle scorse settimane. Il mio timore è che anche Zaza stia un po' stentando nell'inserirsi: nelle prime giornate era entrato con impeto e col piede giusto, cosa che non ho più visto né a Bologna né ieri. E questo dà da pensare. Non voglio sputare sentenze, perché da fuori è facile parlare: Mazzarri è un allenatore navigato e saprà cavarsela, però è un dato di fatto quello dell'attacco che stenta. Come è un dato di fatto che la stagione di due anni fa di Belotti è diventata una zavorra per lui, un peso: deve liberarsi di questo retroo-pensiero, e nessuno può aiutarlo in questo. Deve pensarci lui.

"Ieri, comunque, le note positive non sono mancate. Da Aina a Rincon, ci sono giocatori che han dato ottime risposte.

"Aina ha segnato ma soprattutto ha annullato Chiesa, e non è da poco. E' stato eccezionale in questo. Altro acquisto che si conferma azzeccato. Poi la cerniera centrale ha fatto molto bene, con Rincon e Meite ottimi. La squadra ha giocato col giusto piglio. Quando si parla di possesso bisogna stare attenti, perché ci sono due modi diversi di farlo: il Toro tiene la palla nella metacampo avversaria, ed è diverso rispetto al possesso che si faceva qualche anno fa da queste parti, con i difensori che giocavano in orizzontale. Quello del Toro è un possesso avanzato, e i tifosi lo devono tenere presente. Come ha detto giustamente Cairo, quel che conta è gestire in maniera intelligente, e mi sembra che il Torino in campo lo faccia.

"Tra gli elementi in costante crescita, c'è Daniele Baselli - ieri uscito tra gli applausi dei tifosi.

"Il giocatore a volte non ha la giusta percezione di cosa dà in campo. Quante volte facciamo dei gesti e non sappiamo esattamente la portata che hanno. Al giocatore può capitare che in campo non si renda esattamente conto di quello che sta dando, e allora bisogna stimolarlo, e lo deve fare l'allenatore e la società, ma anche qualcuno che scrive della partita. Lui è un giocatore importante, non sono solo io a dirlo. A volte bisogna agire toccando l'orgoglio dei giocatori, e a lui è stato toccato mettendolo fuori dall'allenatore: se hai carattere ti riprendi, se no ti perdi. Lui si è ripreso, ha dimostrato di avere carattere. Miha gli diceva che non aveva le palle, ma lui ha dimostrato di averle. E sono felice per lui, come sarò strafelice quando anche Belotti si riprenderà perché io stravedo per lui. Ho davanti agli occhi il Belotti che - come diceva Pianelli - si mangiava l'erba, non aspetto altro che si riprenda per il bene di tutto il Torino.

"Da segnalare, poi, la prova caratteriale di Djidji - un altro che sta facendo bene.

"Il giocatore bravo è colui che fa l'errore e poi si riprende subito facendo anche gesti tecnici di alto rischio, il giocatore che non fa sempre il passaggio scontato insomma. E' anche in base a questo che valuti un giocatore. E lui ha reagito bene. Gira e rigira, la società ha scelto bene questi giocatori. Poi naturalmente ogni giocatore è parte di un mosaico. E questo bel mosaico attualmente non sta dando i risultati che meriterebbe, perché manca ancora la quadra lì davanti...

"Ieri Mazzarri è intervenuto in conferenza e davanti ai microfoni lasciandosi andare ad un lungo sfogo.

"Mazzarri è una persona che stimo molto, perché al contrario di altri che fan parte di questo grande circo, lui è una persona "normale". E già solo per questo è da stimare. Come tecnico, poi, è molto puntiglioso, vede molto bene la gara dalla panchina e ogni minima cosa la percepisce e la sa valutare nell'immediato. Ieri, sull'ennesimo torto subito (e ce n'è una lunga serie) ha manifestato giustamente il suo fastidio. A volte è giusto sottolinearlo con clamore: ci perdi perché vieni espulso, ma metti sul chi va la l'arbitro - che si assume una grande responsabilità e dovrà stare molto attento da lì in poi.

"Anche Cairo, oggi, è tornato a parlare della mancata equità di trattamento.

"Tutti gli organi della società si sono esposti nel far notare questa disparità di giudizio, ma ora bisogna stare molto attenti: se si esgaera nelle proteste, si potrebbe dare alibi ai giocatori in campo. I giocatori non devono avvertire queste cose, ma pensare solamente a dare il massimo: guai se i giocatori si sentissero perseguitati, perché può diventare controproducente. Bisogna gestire le cose in maniera intelligente, teniamolo bene in mente tutti quanti. Nella vita, e non solo nel calcio, è una cosa fondamentale.