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Rampanti: “Il Toro si esalta nelle grandi vetrine. Miha da stimare: non è facile cambiare”

Lazio-Torino 1-3 / Il nostro Serino Rampanti analizza la vittoria dell'Olimpico: Il nuovo assetto ha dato equilibrio alla squadra. Valdifiori-Rincon può essere la svolta". E sul Napoli...

Lorenzo Bonansea

"Come di consueto, abbiamo dato la "Parola al Mister" Rosario Serino Rampanti per commentare la grande vittoria del Torino in casa della Lazio per 3-1. Dal nuovo centrocampo con Rincon e Valdifiori, alle prestazioni di Berenguer ed Edera, fino alle scelte di Mihajlovic e le possibilità per il futuro: un'analisi da non perdere.

"Serino, lo avevi detto già due settimane fa che per te era più probabile fare risultato a Roma che contro altre squadre. Pronostico direi più che azzeccato.

"Ho letto i commenti come faccio sempre riguardo a questa cosa, e qualche commento è stato di bonaria derisione. Perché io ero convinto di queste cose? Ho delle mie teorie, e per me c'è un certo tipo di calciatori che si esaltano solo nelle grandi vetrine, contro una grande squadra. Riescono a concentrarsi ed esprimersi al meglio, riuscendo a convogliare in quell'incontro le loro capacità. In questa partita si è concentrata la voglia di dimostrare che si è più bravi degli altri.

"In passato non abbiamo risparmiato le critiche a Mihajlovic, ma questa volta c'è da riconoscere che grandi meriti sono del tecnico granata. Dallo spostamento di Rincon, a Berenguer titolare...

"La persona che riesce a rivedersi e a capire che deve modificarsi è da stimare. Lui ha modificato dall'inizio dell'anno il suo modo di pensare, e non è facile. Era convinto di una certa cosa ma poi piano piano ha cambiato: ci ha messo un po', certo, ma poi lo ha capito... Da quel momento la squadra ha trovato un suo assetto. Chi ci legge sa che noi lo abbiamo detto subito che col 4-3-3 la squadra era più equilibrata: poi è ovvio che se si cambia tutto d'un botto è difficile fare subito punti, ma piano piano ci si assesta e adesso si può ancora sperare di fare bene. Questo risultato è un tonico incredibile per il gruppo.

"Chiave, è stata la scelta di puntare su Berenguer - confinando addirittura Ljajic alla tribuna per motivi comportamentale.

"Se ci pensi bene il momento non è stato casuale: casuale è stata la combinazione dell'esclusione di Ljajic, e deve averla combinata davvero grossa, ma se il tecnico ha deciso così avrà avuto i suoi buoni motivi. Il Torino, tolto a questo, era ad un bivio (e lo è ancora) arrivando al prossimo mercato: qualcuno non aveva convinto del tutto. La società e l'allenatore dovevano decidere e su Berenguer ho letto dappertutto che non sarebbe stato confermato: e invece - nel momento giusto - si è fatto trovare pronto. Berenguer lo conoscevamo meno di Boyé, ad esempio, e finalmente ha trovato l'autoconvinzione per dimostrare che lui c'è e può dire la sua. In generale, la partita di ieri ha certificato il valore intrinseco dell'organico del Torino, cosa che ho sempre sostenuto. E dall'altra parte, certifica un'altra cosa: i giocatori che giocano nella capitale (sia nella Lazio che nella Roma) sono sempre sopravvalutati. E questo perché la Capitale è centrale nell'informazione, e i giocatori si esaltano molto facilmente, sono al centro dell'attenzione a livello nazionale... Molti li trovo molto sopravvalutati. Guidassi una società, starei attento a prendere i giocatori di Roma e Lazio, perché si rischia di pagarli di più di quanto valgono davvero...

"Altra mossa importante è stata quella di spostare Rincon nel ruolo di mezz'ala destra...

"Sì, Miha è stato bravo a dare un ampio raggio di manovra a Rincon: la sua azione prima era circoscritta al ruolo di mediano centrale davanti alla difesa. Dandogli più spazio lui si è espresso alla grande. Questo è merito dell'allenatore, ma c'è stata un'altra cosa azzeccata: leggevo che c'era il dubbio tra Burdisso e Lyanco, ma come si faceva a cambiare Burdisso? E' lui il vero leader dietro. Ben supportato da N'Koulou, certo, ma è lui che dirige la squadra dalla difesa. E il suo grande apporto in termini di esperienza si è visto anche nell'episodio dell'espulsione di Immobile...

"Tra le note meno positive troviamo un'altra volta Belotti. L'errore sul gol di Luis Alberto poteva costare molto caro...

"Piano piano, Belotti deve superare una crisi dovuta a tanti fattori di cui abbiamo già parlato. Lui è un giocatore che aveva sempre trovato gol nelle giocate d'impeto, di forza, e quindi se non arriva alla condizione fisica ottimale è difficile che riesca a ripetersi. Deve sbloccarsi, peccato per quel palo, perché se fosse entrato quel pallone sarebbe stato un gol in fantastico: fa bene ad essere egoista, deve cercare il gol a tutti i costi. Il periodo che ha passato è stato pesante. Sono sfumate tante cose, tra cui il Mondiale, e trovare il giusto equilibrio è difficile.

"Mihajlovic è stato bravo ad inserire Edera nel momento di maggiore affanno della Lazio.

"La Lazio è entrata nel pallone ad inizio ripresa, e anche Inzaghi dopo espulsione non ci ha capito più molto facendo tre cambi praticamente tutti insieme: il Toro è stato bravo ad approfittarne. Edera è entrato molto bene, è un giocatore forte e lo abbiamo sempre detto - fin dai primi 5' che aveva fatto contro il Sassuolo. Ha grande personalità, gioca meglio sulla destra dice Miha, ma secondo può essere dirompente in tutte le zone del campo.

"Tornando sulla disposizione tattica dei granata, Valdifiori-Rincon in coppia possono fare svoltare questa squadra a centrocampo?

"Sì, parlando di centrocampo - io sono un grande estimatore di Baselli ma è tra quelli che si espresso meno, non è al top. Questa disposizione in campo si è dimostrara l'ideale: Valdifiori ha il giusto passo per fare il centrale, e con Baselli e Rincon  può diventare la soluzione per il futuro. Bisogna fare un elogio a Valdifiori che non ha mollato, nel modulo di prima non giocava mai, cambiando modulo - e con la partita di eri - può diventare il nuovo fulcro. Merito di Valdifiori che ha tenuto duro, non è da tutti. Si è trovato trascurato al massimo, e ha risposto così. Il ragazzo è da elogiare.

"Venendo al calendario, il Torino dovrà fare 6 punti tra Napoli, Spal e Genoa per arrivare al giro di boa con gli stessi punti dello scorso anno.

"Il Toro ha la fortuna di incontrare il peggior Napoli della stagione, e con questa vittoria e quest'assetto tattico, e se si affronta il Napoli attaccadolo in maniera compatta, i ragazzi di Miha finalmente potrebbero fare un grosso risultato con la squadra di Sarri. Solitamente si è sempre patito molto in difesa contro di loro, ma ora siamo più forti dietro: mancano 6 punti in tre partite per completare il giro di boa come lo scorso anno, ma anche con qualche punto in meno ci si potrebbe proiettare bene al girone di ritorno, acquisendo in seguito i punti che mancano. L'importante è aver trovato la quadratura, perché dopo la sconfitta di Firenze io avevo quasi perso le speranze, ma non bisogna mai mollare... E un ruolo chiave in questa svolta è stata la compattezza della società, e quello ha permesso di superare la crisi. Ed è stato bravo anche l'allenatore a sapersi rilanciare.