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Rampanti: “Mazzarri ha raddrizzato la gara. Ljajic? I giocatori forti vogliono giocare sempre”

Inter-Torino 2-2 / Torna su TN il consueto appuntamento con "Parola al Mister", ovvero l'analisi della partita del nostro Serino Rampanti

Lorenzo Bonansea

"E' un appuntamento fisso imprescindibile per ogni post-partita: torna sulle colonne di TN "Parola al Mister", la consueta intervista settimanale al nostro Serino Rampanti - che analizza così la sfida Inter-Torino 2-2.

"Serino, il ritornello di questo day-after è: "Toro a due facce". Sei d'accordo?

"Sì. L'approccio alla partita è stato sbagliatissimo. I giocatori sono entrati in campo poco concentrati per una partita così importante, e ho avuto l'impressione che fossero intimiditi, subendo la loro aggressività. E l'hanno subita troppo. Ero abbastanza stupito, mi sono chiesto: "Com'è possibile giocare così?". Ma ti dirò un particolare: ho visto la partita su Sky e prima della partita fanno vedere i giocatori che arrivano allo Stadio con gli auricolari, la musica nelle orecchie. Siamo sicuri sia il modo giusto per concentrarsi? Quando si affronta una partita occorre avere la giusta carica adrenalinica, ho l'impressione che queste cose rilassino troppo, ma prima della partita non bisogna essere rilassati. Forse sono io antico... Ma non lo so. La giusta dose d'ansia fa sempre bene prima di una partita. Ricordo che Tardelli prima della finale mondiale non dormì tutta la notte, e io stesso ne avevo di compagni così.

"Tornando al primo tempo, l'Inter ha dominato in lungo e in largo, complici anche errori marchiani dei granata.

"Il primo tempo è stato inguardabile. Sentivo che in televisione qualcuno criticava fortemente il gol subito da Handanovic, ma vogliamo parlare del primo gol di Perisic? Per me ha la stessa gravità l'errore commesso in quella rete, perché i due difensori Nkoulou e Izzo (soprattutto il secondo) non hanno coperto. Icardi aveva Moretti addosso e l'unico modo che aveva per metterla dentro era una rasoiata in mezzo all'area. Un calciatore di Serie A deve capire dove andrà la palla dalla postura dell'avversario quando calcia: se è un cross, un passaggio alto, un passaggio rasoterra... Un calciatore di Serie A deve capirle al volo queste cose. Moretti copriva il cono d'ombra della porta, il pallone poteva andare solo lì e Izzo doveva intuirlo: questo suo errore lo giudico grave quanto quello di Handanovic. E poi il secondo gol... Devo ammettere che ogni volta che l'Inter arrivava al cross avevo timore. In queste fasi di palla da fermo dovrà migliorare molto la squadra di Mazzarri. Se il Torino vuole ambire a risultati importanti deve assolutamente crescere in questo, Mazzarri ha molto lavoro. Ho l'impressione che abbiamo patito troppo su queste situazioni.

"Poi nella ripresa, una metamorfosi quasi inaspettata.

"Sì, nel secondo tempo è stata un'altra partita. Mazzarri è intervenuto con forza, perché nel primo tempo c'era da preoccuparsi: se il Torino avesse finito la gara con quell'atteggiamento non so cosa avremmo detto oggi. Invece il mister ha riposizionato la squadra, Soriano è andato alto, i granata hanno aggredito l'Inter sull'impostazione e si è vista un'altra partita. Han dimostrato che con l'atteggiamento giusto il Toro può dire la sua contro qualsiasi squadra. Ed è stato un bel vedere. Il Toro poteva vincerla come anche perderla, se Sirigu non faceva quella parata. E quindi va bene il pari. Ma se si gioca con la mentalità giusta, le qualità c'è e si vede.

"Sui singoli, i due uomini copertina sono stati Iago Falque e Meite.

"Iago ha dimostrato un'altra volta con quel passaggio di 50 metri di essere un giocatore completo. Oltre ai gol fa anche i passaggi decisivi. Come abbiamo sempre sottolineato, è un elemento importantissimo e lo ha voluto ribadire da giocatore di carattere qual è: la dichiarazione della settimana scorsa nasceva da un moto di orgoglio di un giocatore che ha sempre reso al massimo ed è stato un po' offuscato dal mercato. Si era un po' sottovalutata la sua prestazione in questi due anni. Comportamento eccellente dentro e fuori dal campo, niente da dire su di lui.

"E Meité?

"Meité è stato bravo, facendo valere fisico e dialogando con qualità con i compagni. Ha dimostrato di avere grande freddezza, saltando con uno scavetto l'avversario, non tirando benissimo ma facendo comunque gol: la cosa eccezionale è stato scavalcare avversario in quel modo. Chi ha giocato a calcio sa quanto è difficile fare una giocata del genere al limite dell'area. Ci sono anche altre novità positive da sottolineare, come Aina. Ieri ha dimostrato anche lui di essere un ottimo giocatore, che sa giocare da entrambe le parti: questi nuovi acquisti per ora stanno convincendo.

"Cosa ne pensi di quello che sta accadendo intorno ad Adem Ljajic? Pensi debba rimanere visto il buon secondo tempo giocato ieri?

"Se Ljajic deve rimanere non lo so. So solo che è bravo. Ma ricapitoliamo i giocatori a disposizione in attacco: Belotti, Zaza, Iago, Ljajic, Niang ed Edera. Difficile gestire una situazione del genere. A qualcosa l'allenatore dovrà rinunciare, altrimenti queste situazioni sono difficilissime da gestire. Niang probabilmente partirà, ma sono ancora in cinque. Ieri erano in tre davanti ad un certo punto, ed eri bilanciato. Se sei avventuroso puoi anche giocare in quattro, e così facendo andare incontro a grandi cose ma anche a grandi batoste, e il passato ce lo insegna... Mazzarri usa questi attaccanti con parsimonia: gioca con due e poi gioca con tre all'occasione. Ma giocare con quattro vuol dire più pericoli. Ieri potevamo vincere, ma anche perdere: anche solo giocando con tre davanti un pochino ieri ti sei scoperto. Ljajic è un giocatore importante, ma ricordiamoci che c'è anche Zaza. I giocatori di quel livello vogliono giocare sempre. E' una situazione difficile da gestire per l'allenatore.

"Mazzarri ieri ha ridisegnato un Toro sceso in campo con la testa e gli attributi non da squadra che vuole fare risultato contro l'Inter. Poteva intervenire prima?

"Mazzarri ieri ha rimesso in carreggiata la gara, perché ha fatto le mosse giuste e secondo me le ha fatte al momento giusto. E' l'allenatore ad avere il termometro della squadra, è lui che sa quanto possono reggere e come si integrano i giocatori mantenendo distanze ed equilibri. Ci sono un sacco di variabili che Mazzarri deve considerare, e per ora ha dimostrato di saper ragionare molto bene. E ieri mancava anche Baselli... Parlando ancora di primo tempo, Soriano deve ancora crescere, ma chi ha fatto certamente non bene è Rincon. Vorrei rivedere il Rincon umile di Genova. Ieri ha sbagliato molto nel primo tempo. Quando è arrivato un anno fa avevo grande considerazione di lui, perché me lo ricordavo a Genova. Ora lo vedo con un altro passo.

"Volevi aggiungere ancora qualcosa, Serino?

"Sì, volevo elogiare Moretti. Ieri Politano ha fatto grandi cose su di lui per la prima mezz'ora, finché il difensore gli ha fatto capire con un'entrata ai limiti della correttezza che si doveva calmare. Gli ha fatto capire senza eccedere troppo che c'era anche lui in campo. Moretti ieri aveva il compito più difficile, è andato in difficoltà, ma secondo me da quella entrata è partito il segnale per la squadra. E' stato il moto da cui si è originata la rimonta granata.