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Rampanti: “Miglioramenti visibili nei meccanismi. E il paradosso De Silvestri…”

Parola al Mister / Il nostro Serino Rampanti analizza così Torino-SPAL

Lorenzo Bonansea

"Come ogni settimana, abbiamo dato la "Parola al mister" Rosario "Serino" Rampanti, che ha analizzato così la gara dei granata contro la SPAL. Tra presente e futuro...

"Serino, dopo la gara col Napoli avevi detto di essere fiducioso in vista dell'ultimo impegno casalingo contro la SPAL. Fiducia ripagata?

"Sì. Inizialmente avevo un po' di timore perché la SPAL tra quelle che si giocano la salvezza è la squadra che gioca meglio, e poi mi dava un po' di apprensione il fatto che quando non ci sono motivazioni legate agli obiettivi da raggiungere, l'allenatore del caso può cadere in tentazione ed eccedere negli esperimenti. Cosa che Mazzarri invece ha fatto in maniera contenuta e ha fatto bene, perché lui voleva sperimentare ma anche fare risultato. Anche perché immagina la valanga di contestazioni che sarebbe arrivata in caso di sconfitta, visto che si ha la cattiva abitudine nel calcio italiano di sputare sentenze se fai o non fai un punto, guardando solo il risultato e non il lavoro delle persone. E questo è un mal costume comune, non solo riguardante Toro. A volte l'addetto ai lavori quindi è portato a non rischiare troppo, perché poi si puo perdere il bandolo della matassa. Mazzarri ha ragionato molto bene in questo senso.

"Tra le cose che han reso più contento Mazzarri, c'è il miglioramento nel gioco collettivo della squadra - con alcune giocate preparate a tavolino e riuscite in partita.

"Personalmente ho cominciato a vedere già da un po' di tempo prima questi miglioramenti. Ho nuotato un po' controcorrente, anche. Legandomi al tuo discorso, chiave è il ruolo di De Silvestri. Lo conosco molto bene (da quando aveva 15 anni), e la cosa molto curiosa è che è stato preso da un mister come Miha per giocare nel 4-3-3, ma paradossalmente lui si esprime molto meglio in questo modulo - dove può inserisi con più facilità sapendo di avere la copertura alle spalle. Ieri c'è stata questa copertura in scalata anche sul gol spallino, ma non è stata chiusa in tempo dai centrocampisti, con Grassi che è rimasto libero. Ma può capitare. In generale, mi pare che questo meccanismo di scalata a catena abbia funzionato, è mancato solo una volta un anello e si è preso il gol. Grassi poi ha fatto un bel tiro. Da queste cose qua vedi il lavoro dell'allenatore, un lavoro che si è visto anche in un gol purtroppo preso più per merito dell'avversario che per demerito del Toro.

"Parliamo dei subentrati Edera e Berenguer. Lo spagnolo ha ricevuto i complimenti di Mazzarri.

"Edera anche ieri è entrato molto bene, anche se per pochi minuti. Mi è piaciuto molto un suo cambio di campo da una fascia all'altra, è una giocata che fa vedere le sue qualità. Berenguer rende molto di più - come Edera - quando entra a partita in corso, e finora ha dimostrato questo. Da inizio gara risente ancora un po': anche questo fa parte del discorso di maturazione che deve fare. E' un ragazzo interessante, ma se devi fare un impianto di squadra solido con i primi undici faccio fatica a collocarlo dal 1'. Anche se è un ragazzo che anche ieri ha dimostrato di avere delle doti.

"Una parentesi, poi, va dedicata a Nkoulou - che ieri ha ricevuto in campo il Toro News Award come miglior giocatori granata.

"Nkoluou ha meritato ampiamente il premio, in tutto il campionato credo abbia sbagliato un solo intervento contro la Lazio. Lo ha meritato e questo fa capire molte cose. Fa capire che la gente che segue il calcio a volte sa giudicare chi se la cava bene o male, e parlo anche dei tifosi che commentano su questo sito. Ci sono degli intenditori anche qui sotto nei commenti, alcune persone che leggo sono molto equilibrate e ne sono contento. La classifica decisa dai lettori rispecchia l'andamento dei giocatori.

"In grande spolvero, ieri, Ljajic e Belotti.

"Ljajic è un giocatore fantastico, però io mi tengo sempre un po' frenato nei complimenti: secondo me con un giocatore così dovremmo sempre trattenere l'entusiasmo, perché se lo manifestiamo troppo lui cambia atteggiamento. E i fatti mi sembra che dimostrino questo. Belotti? E' un giocatore che tutti abbiamo visto fare cose ottime, quest'anno non ha fatto bene e solo a pensarci c'è da star male, perché se avesse ripetuto l'anno passato si può immaginare dove sarebbe la squadra ora. E' un grosso rammarico. La notorietà e il grosso successo vissuto in un certo modo a volte rendono il tutto un pochino pesante. Ma vedremo in futuro.

"In settimana, De Laurentiis ha citato Mazzarri - ricordando che anche con il tecnico toscano il Napoli era arrivato secondo. C'era bisogno di rinfrescare la memoria a qualcuno?

"De Laurentiis ha detto che le stesse cose che ha fatto Sarri le ha fatte prima anche Mazzarri. E aggiungo che il tecnico granata ai tempi del Napoli valorizzò ancora più di Sarri i giocatori azzurri, aiutando la società a crescere. Mazzarri qui è stato accolto con un certo scetticismo ingiustificato, e per quanto mi riguarda non ci voleva la puntualizzazione del presidente del Napoli per sapere che tipo di allenatore aveva preso il Torino. Invece tanti hanno aperto gli occhi grazie a questa cosa, che probabilmente gli era allo scuro. Basta aprire YouTube per rinfrescarsi la memoria. Ma più di tutte mi hanno sorpreso le parole di Foschi rilasciate in esclusiva alla vostra testata: ha parlato di un campionato migliore lo scorso anno rispetto a questo, ma mi sa che non ha visto bene, visto che tanto per cominciare si possono ancora battere i punti dell'anno scorso. Credo che non si renda conto tanto della realtà: come punteggio rispecchia quello dell'altr'anno, ma come prospettive per il futuro credo che quest'anno sia stato più redditizio. E questo mercato che sta per arrivare sarà il più delicato di tutta l'era Cairo, anche perché si ha a che fare con un tecnico che secondo me va ad una velocità diversa rispetto a quelli del passato e quindi bisognerà attrezzarsi per stargli dietro.

"Infine, veniamo alle parole di Mazzarri nel post partita. Il tecnico ha parlato di spirito da Toro e anche di rosa del futuro... 

"Ho gia detto in passato che se guardo le conferenze stampa di qualche altro allenatore, mi sembrano tutte molto banali. Mi sembra invece che Mazzarri parli in altro modo: ieri ha parlato di singoli, ma anche di sensibilità, di qualità morali. Anche di come vorrà impostare la squadra. Credo che renda interessanti le conferenze, mi sembra uno molto pratico. Non gira intorno alle cose, è da apprezzare, e ieri per altro mi sembra che abbia parlato anche "di numero di giocatori". Spirito? Guardando il suo passato, molto spesso lui riusciva a risolvere le partite nell'ultimo quarto d'ora, e questo grazie al modo di gestire i giocatori. Sa inserire certi giocatori portando un accelerata alla partita, e la gestione del gruppo fa parte del lavoro di un allenatore. Se penso  ad alcuni cambi di altri tecnici che inciuccano le sostituzioni e rovinano le partita, come Spalletti contro la Juve, o certi altri ancora che pensano di risolvere tutto cambiando tre giocatori tutti di un colpo...