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Rampanti: “Vincere giocando male può essere un buon segno. E Mazzarri lo sa…”

Parola al mister / Rampanti analizza così la sfida del Grande Torino: "Mi sarebbe piaciuto vedere Belotti con Niang nella ripresa, si potevano fare esperimenti..."

Lorenzo Bonansea

"Una vittoria convincente nel risultato, e che proietta al meglio la squadra di Mazzarri all'importantissima sfida "europea" di sabato contro la Sampdoria. Per commentare e analizzare la gara contro il Benevento, abbiamo dato come di consueto la "Parola al mister" Rosario Rampanti.

"Serino, prima di iniziare nell'analisi di Torino-Benevento, parliamo un attimo di Filadelfia e Primavera.

"A me piacerebbe sempre vedere la Primavera al Filadelfia. "L'inconveniente" di mercoledì con l'allenamento in contemporanea nella prima squadra ci può stare, ma quando succede di sabato (quando si allenano spesso al mattino) no... Anche se la prima squadra finisce un'ora prima della partita, la Primavera può giocare lo stesso al Fila. Te lo dice uno che ha vinto 4 scudetti con la Primavera in quel campo. E' molto importante per tante ragioni che i ragazzi si formino in quell'ambiente...

"Venendo alla partita di ieri, che Toro hai visto? Non particolarmente bello, ma efficace - dal mio punto di vista.

"Nel calcio una delle tante regole non scritte è quella che quando vinci non giocando bene è un buon segno. Significa che le cose girano bene, perché poi verrano tempi dove si gioca bene ma senza risultato. Meglio così. Ieri sera, se vedi, la Roma poteva fare 5 gol ma alla fine ha vinto la Samp...

"Nella ripresa, il Toro ha calato di molto il ritmo - senza infierire sull'avversario. 

"Esaminerei bene questa cosa. Il Benevento è una squadra nettamente inferiore, e il Torino dopo il primo gol gli ha lasciato un po' di spazio, ma poi non ha avuto nessun problema a controllare la sfida. Mi è piaciuto molto quello che ha detto Mazzarri alla fine, ha dimostrato di conoscere bene un'altra regola non scritta molto importante: devi vincere, ma mai umiliando gli avversari. Ed è una buona cosa. Quando arrivi alla sicurezza del risultato, devi fermarti. E' una regola che esisteva anche ai miei tempi, e lui la conosce bene.

"Ieri abbiamo visto un'altra volta Niang andare in rete. Bel segnale, no?

"Niang giocando in quel ruolo ha più spazio e lo abbiamo già detto, però deve acquisire ancora minutaggio. Anzi, ti dirò di più: io mi aspettavo che una volta messo Belotti, tenesse anche Niang dentro per giocare con due punte e fare esperimenti. Era importante che giocassero insieme: gira e rigira, prima o poi dovranno giocare insieme e mi sarebbe piaciuto già vederli ieri. Avrebbe preso due piccioni con una fava: intanto avrebbe dato ulteriore continuità a Niang (che ancora molla un po' nella seconda parte di partita), e poi perché giocherà con quei due davanti prima o poi ed era un'occasione fantastica per provarli.

"Tra le note più che positive di ieri, come non inserire - un'altra volta - Joel Obi, nettamente il migliore nella mediana granata.

"Obi è un ottimo giocatore. Con Obi però si deve sempre stare sul chi va la: io spero che si sia trovata per lui la cura anti-malanni, perché se sta bene è un grande giocatore. Purtroppo però è uno che ti tiene sempre in apprensione, non ci sono mai sicurezze sul suo fisico. Il passato parla chiaro... Però vediamo. Quando si è in questa situazione, dietro devi avere ricambi di spessore. Se ce l'abbiamo? Beh, il Toro ha tenuto Acquah... Sono in 5 per ora lì...

"Andrea Belotti ha respirato nuovamente il clima partita. 

"E' stato fuori per un po' di tempo e con la sua struttura ci vuole un po' per arrivare alla condizione. Non mi aspetto subito chissà cosa da lui, ma magari si fa trovare già pronto... Ci vogliono partite e gol per ritrovare la condizione. E' una situazione delicata la sua.

"Oggi Cairo è tornato su una possibile partenza di Ljajic, negando una sua imminente cessione. Ma intanto il serbo ieri ha accumulato la terza esclusione di fila con Mazzarri...

"Non discuto il comportamento di Ljajic perché non so perché stia fuori, ma sicuramente una società avveduta come il Toro, di ogni giocatore guarda i trascorsi. E l'allenatore passato aveva dato rassicurazioni in questo senso, salvo poi litigare anche lui col giocatore - ed è logico che adesso la società sia sul chi va la. Non sono così certo che Ljajic rimanga, nonostante le rassicurazioni di Cairo, che deve dire che rimane, però.... Può capitare di tutto negli ultimi giorni di mercato.

 TURIN, ITALY - NOVEMBER 19: Adem Ljajic of Torino FC in action during the Serie A match between Torino FC and AC Chievo Verona at Stadio Olimpico di Torino on November 19, 2017 in Turin, Italy. (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

"Il serbo però potrebbe essere una pedina utile a Mazzari, no?

"Sì, Ljajic può venire utile a Mazzari: in tante partite ha fatto vedere che tecnicamente è il migliore, però è un giocatore particolare - sia per come è lui in campo, sia per il ruolo e anche per il rapporto che ha con gli altri. Ti risolve i problemi in partita ma magari te ne pone altri in altro modo. Situazione delicata, bisogna vedere la società come si regolerà.

"La scorsa settimana, analizzando il bilancio granata contro le cosiddette "piccole" - abbiamo pubblicato un articolo che spiegava come il Toro sia - tra le squadre che lottano per l'Europa - la formazione con la media punti più bassa negli scontri contro chi lotta per non retrocedere. Cosa ne pensi?

"Con questa domanda mi costringi a risponderti in un determinato modo. Il Torino in questo momento sta dimostrando che affronta le squadre che sono sotto in classifica nel modo giusto, ma non è sempre stato così. Anzi. Se ben ricordi, in passato avevo perplessità quando giocavamo contro le piccole, e infatti toppavamo quasi sempre. Ed era per la mancanza di un principio: un tecnico si dimostra bravo quando fa rispettare la gerarchia di valore della propria squadra. Mi spiego meglio: se tu hai una squadra che vale 30 punti contro una che vale 20, tu devi vincere se sei un bravo allenatore. Quello che non ci si aspetta, invece, è vincere contro chi sta sopra, ma quelle sotto le devi battere se vuoi rispettare il valore che hai. Col precedente allenatore non lo si faceva, adesso ho l'impressione che contro queste squadre si possa vincere più facilmente. La musica mi sembra cambiata, non so quanto duerà, ma mi sembra cambiata...