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Salvador Ichazo, il giovane eroe che ha fatto vincere il campionato al Danubio

Figurine/ Il Toro, privatosi di Gillet, ha subito messo a segno un colpo che fa ben sperare per il futuro: Ichazo è giovane ma ha già una buona dose di esperienza

Lorenzo Bonansea

"Come un fulmine a ciel sereno, la strada del Toro e quella di Gillet si sono separate. Il ballottaggio in porta, di cui si è tanto scritto in questa prima parte di stagione, è così arrivato al capolinea. La spunta Padelli: il gatto di Liegi infatti, dopo quasi tre anni di avventura a Torino, è ora ufficialmente un giocatore del Catania. Al suo posto, Salvador Ichazo, nome che ai più risulterà sconosciuto, ma che invece non è un colpo avventato come potrebbe sembrare: andiamo a conoscerlo meglio.

"Nato il 26 gennaio del 1992 a Montevideo, capitale dell'Uruguay, il ragazzo ha appena compiuto 23 anni, già festeggiati praticamente in maglia granata. In carriera ha, finora, vestito una sola maglia: quella del Danubio, una delle squadre storiche del suo Paese, fondata nel 1932 e vincitrice di quattro campionati uruguaiani, l'ultimo proprio nel 2014. La partita che ha consegnato il quarto titolo, è stata una di quelle che difficilmente i tifosi si scorderanno, con il granata Ichazo protagonista assoluto. In Uruguay, infatti, il sistema di assegnazione dello scudetto è diverso rispetto all'Italia. La partita finale è da dentro o fuori. In tale match, dicevamo, 4 espulsi, due gol nei primi 90' e altri due nei tempi supplementari con il pareggio del Danubio al 118'. Tutto questo, per arrivare ai rigori: vero eroe di turno, proprio Ichazo. Ben quattro parate, che hanno portato a tutti gli effetti il titolo nelle mani del Danubio.

"Arrivato dalle giovanili direttamente in prima squadra, si è ritagliato un posto da protagonista in breve tempo, accumulando numerose presenze già a partire dai vent'anni. Età davvero precoce per un portiere, che evidentemente ha qualità notevoli. Insomma, più si guarda la biografia e i numeri di Ichazo più ci si rende conto che il colpo è stato tutt'altro che avventato, e anzi potrebbe rappresentare una bella sorpresa. Certo, con tempo e fiducia: ma i numeri sono tutti dalla sua. Un numero 1 che raccoglie l'eredità di Gillet e che fa davvero ben sperare per il futuro.