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Sampdoria-Torino 2-0, il centrocampo non gira e la squadra si appiattisce

Post partita / Benassi, Valdifiori e Baselli non si mettono in evidenza, la manovra granata ne risente

Nikhil Jha

"Nella sconfitta patita dal Torino in quel di Marassi contro la Sampdoria la squadra di Mihajlovic ha evidenziato un'insolita ed inattesa capacità di risultare imprevedibile: una notizia per la squadra che sino alla scorsa giornata vantava il secondo attacco del campionato (oggi è al terzo posto) e che fa della fantasia un'arma letale per ogni retroguardia avversaria. Contro i blucerchiati, però, si è evidenziato ancora di più come l'estro abbia bisogno, nel calcio, di basi solide e forti, assicurate, in fase offensiva, da un centrocampo che invece, nella sfida di Genova, è venuto in parte a mancare.

"Se in fase difensiva infatti il trio composto da Benassi, Valdifiori e Baselli ha fatto vedere buone cose, è in fase offensiva che quella che dovrebbe essere la cerniera di qualità della mediana granata non è uscita dall'anonimato: poche idee, poco spazio (qui il merito va alla Samp), poca verticalità nel servire Belotti e gli esterni. Il risultato è stato che Ljajic e Iago Falque hanno ricevuto sempre palla solo spalle alla porta, senza avere quasi mai l'occasione di girarsi e di puntare l'area se non ad intermittenza nel primo tempo di gioco.

"Valdifiori ha patito una strettissima marcatura da parte degli attaccanti e del trequartista doriani, mentre Benassi e Baselli (che festeggiava le cento presenze in Serie A) non sono riusciti a trovare spazio nello scacchiere tattico della partita. La squadra è così risultata ripetitiva e prevedibile, senza la possibilità di far male ad una Samp organizzata. Il Toro dipende (anche) dal suo centrocampo, come normale che sia, e da Genova arrivano appunti importanti per migliorare ulteriormente sotto il profilo della personalità e della capacità di incidere sul match.