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‘Sarà un Toro di qualità’

E’ il cervello del nuovo Toro di Novellino, uno dei più esperti centrocampisti della serie A. L’anno scorso con dieci reti realizzate in 30 partite Eugenio Corini è stato il migliore...

Redazione Toro News

"E’ il cervello del nuovo Toro di Novellino, uno dei più esperti centrocampisti della serie A. L’anno scorso con dieci reti realizzate in 30 partite Eugenio Corini è stato il migliore interprete del ruolo e sbarca a Torino per una seconda vita in granata, conquistato dal programma del presidente Cairo. Corini riceve la copia autografata de “Il Toro siamo noi”, scritto dai tifosi e omaggio di Toronews ai nuovi acquisti e centellina concetti complessi con la semplicità con cui amministra il gioco.

NOME: EugenioCOGNOME: CoriniNATO A: Bagnolo Mella il 30-7-1970STATO CIVILE: separato con due figli Filippo e AlessandraFAMIGLIA: due sorelle più grandiRUOLO: “centromediano metodista”SI ISPIRA A: Falcao e AncelottiHOBBY: cinema, uscire ogni tanto nei ristoranti LA FRASE: "vivo in funzione della mia professione"

"Corini, bentornato a Torino. Che effetto le fa essere di nuovo nella città dell’occasione persa ?

"La Juve è stata una parentesi, ma sono tornato soprattutto perché stimolato dal progetto e dalla voglia di fare che mi hanno trasmesso sia il Presidente Cairo che Antonelli e Lupo. Il loro progetto mi ha convinto.

"Da ex-bianconero, per lei il derby avrà un sapore speciale…

"Penso che siano due partite che vadano estrapolate dal contesto del campionato, per i tifosi sono un discorso a parte. La squadra lo sa ne è consapevole, faremo di tutto per essere all’altezza delle aspettative.

"Ha dichiarato che punta a fare 20 anni giusti da professionista, cioè chiudere nel 2008. E’ il suo ultimo anno da professionista?

"Non metto mai limiti alla provvidenza. Sono ricco di stimoli mi piace la professione che faccio, durante la stagione capirò cosa posso fare, valuterò le mie condizioni , fin che potrò giocherò. La speranza è giocare il più a lungo possibile.

"Come ha trovato Barone ? Si è fatto un’idea del perché l’anno scorso non abbia reso come sapeva ?

"Quando una squadra va male, è normale che si vada in crisi. Veniva da campione del mondo, aveva molte aspettative e viveva quindi anche tensioni particolari. La squadra ha fatto bene solo fino a un certo punto e quindi tutto ha influito negativamente.

"Quante partite si sente di poter garantire quest’anno?

"Negli ultimi anni ho sempre fatto più di 30 partite, quindi mi sento di garantire almeno lo stesso tipo di impegno, a prescindere da squalifiche e infortuni.

"Quali sono gli obiettivi suoi e quelli del Torino ?

"Voglio ripetere gli ultimi campionati e fare in modo che la squadra riesca a stare nella parte sinistra della classifica. Poi è chiaro che bisogna essere umili, ma senza perdere le ambizioni.

"Barone, Di Michele, forse Lanna. E’ un Toro nel segno di Corini ?

"E’ un Toro che nasce nel segno di buoni giocatori e della qualità. Sarei felicissimo se arrivasse anche Lanna, ma conoscendo come il Chievo tiene ai suoi giocatori non sarà facile riuscire a prenderlo. Cairo e Antonelli si dovranno superare per riuscire a prenderlo. Spero ci riescano.

"Aspira ai gradi di capitano ?

"Mi metto a disposizione con tutto me stesso, ma sono nuovo dell’ambiente, sarei felicissimo se la proposta mi venisse fatta, ma tocca ad altri valutare la situazione.

"Lei quando vede il Toro ha sempre disputato buone gare, come l’anno scorso all’andata. Il Toro la esalta ?

"E’ vero, contro il Toro ho sempre fatto bene. Spero che il granata addosso mi esalti allo stesso modo.

"Lei ha detto “gli allenatori li conosci bene quando sei alle loro dipendenze, ma li apprezzi da avversario”. Di Novellino cosa pensa?

"Per lui parlano i risultati, ha sempre vinto e fatto bene ovunque è andato. A giocarci contro è sempre stata dura. E’ stato un ottimo colpo per il Torino e anche la sua presenza ha influito nella mia scelta.

"Dopo due giorni che impressione ha dell’ambiente che si sta creando ?

"Lei si definisce un centromediano metodista che si ispira a Falcao. Qual è la dote più importante per un regista?

"La sensibilità del gioco, mettersi a disposizione dei compagni, facendo in modo che la squadra riesca a muoversi nel modo più armonioso possibile.