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Sassuolo-Torino 1-1: Iachini imbriglia i granata, Mazzarri ancora a caccia di certezze

Focus on / Il tecnico neroverde legge meglio il match: il pressing su Rincon è efficace. Mazzarri ritrova solidità con il cambio modulo

Nicolò Muggianu

"Finisce con un insipido 1-1 il match del Mapei Stadium tra Sassuolo e Torino. Una partita che sa di occasione persa per entrambe le squadre: i neroverdi restano pericolosamente vicini alla zona rossa della classifica, mentre i granata perdono la chance di volare al settimo posto. La sfida in questione però era anche un interessante duello in panchina tra due allenatori che fanno del lavoro sul campo una religione. Stiamo parlando di Giuseppe Iachini e Walter Mazzarri che, dopo una settimana ricca di testimonianze di stima reciproca, non si sono risparmiati sul campo da gioco.

"LE SCELTE -Mazzarri conferma in blocco formazione che aveva vinto 3-0 contro il Bologna. Burdisso, Rincon e Niang compongono la colonna centrale del campo, con Baselli e Obi che fungono da mezze ali nel 4-3-3 proposto dal tecnico. In attacco Ljajic non è pronto: tocca ancora a Berenguer. Sull'altro lato del campo invece Iachini, con Politano reduce da un'influenza, si affida all'estro e alla velocità del tridente composto da Berardi, Falcinelli e Ragusa. Pronti via ed è il Torino a tenere saldamente in mano il pallino del gioco. Il vantaggio granata arriva al 29': Obi si fa trovare pronto e spinge in rete un rinvio goffo di Acerbi deviato fortuitamente da Falcinelli (LEGGI QUI). Dopo il gol però la musica cambia: il Sassuolo alza il pressing su Rincon, che non riesce più ad impostare ed il Torino va in difficoltà. Duncan sovrasta fisicamente Baselli, Niang ha tanta voglia ma non riesce a rendersi mai pericoloso. Solo un super-Sirigu impedisce ai padroni di casa di agguantare il pareggio già nei primi 45'.

"CAMBIAMENTI - Ma è solo questione di tempo. Al 54' Berardi trova l'1-1, beffando Molinaro con una finta di tiro e trafiggendo Sirigu con un bel destro a giro. Da quel momento in poi il Sassuolo cresce esponenzialmente, e il Torino sembra essere all'angolo. Iachini mischia le carte: dentro Matri e Politano, fuori due spenti Falcinelli e Ragusa. Dopo un primo moto d'orgoglio la squadra di Mazzarri fatica a rialzarsi. Il richiamo di preparazione sembra farsi sentire, e la condizione atletica dei giocatori non sembra essere uniforme. Ecco allora che il tecnico toscano decide di cambiare: si passa al 3-5-2 e finalmente il Torino sembra riuscire a reggere meglio gli assalti neroverdi (LEGGI QUI), ripartendo sugli esterni e rendendosi pericoloso in due occasioni con De Silvestri e Iago Falque. Entrambe le squadre avranno l'occasione di portare a casa la vittoria: prima Matri fallisce un tap-in da zero metri, poi N'Koulou si vede murare da Goldaniga una conclusione da dentro l'area piccola a Consigli battuto.

"DUBBI E CERTEZZE - Alla fine il pareggio è probabilmente il risultato più giusto. Una partita molto bloccata, con il Torino che non sembra ancora aver molto chiaro quale sia la sua vera identità. Il passaggio al 3-5-2 è il segnale di un mister che vuole provare a costruire la squadra a sua immagine e somiglianza, ma c'è ancora bisogno di tempo. Resta qualche dubbio inoltre sulla sostituzione di Berenguer: lo spagnolo, tra i migliori in campo contro il Sassuolo, ha già giocato da tornante nel corso della sua carriera. È vero, il classe 1995 era calato dal punto di vista fisico nella seconda metà di gara, ma le sue accelerazioni potevano senza dubbio tornare utili nel finale. Inoltre hanno sorpreso le scelte di schierare Ansaldi nell'inedita posizione di mezz'ala e quella di inserire Boyé al posto di Ljajic. "Ljajic non era ancora pronto - ha spiegato Mazzarri nel post partita (LEGGI QUI) - ho preferito non rischiarlo. Ansaldi invece è un giocatore totale: può fare sia l'esterno che la mezz'ala, ruolo che per altro ha già ricoperto in passato. E infatti mi ha dato disponibilità per ricoprire questa posizione".

"Insomma, in fin dei conti quella di ieri è stata una partita equilibrata. A Mazzarri va il merito di essere riuscito a leggere - seppur in maniera leggermente tardiva - le difficoltà dei suoi giocatori, proponendo con buoni riscontri il cambio di modulo. A spuntarla ai punti pero è Iachini che, dopo un inizio difficile, è stato in grado di rimettere il match in equilibrio grazie a un'interpretazione lucida ed attenta della partita.