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Sassuolo-Torino 1-2 Non c’é due senza tre

dal nostro inviato a Modena
Stefano Brugnoli

Primo tempo. Al 3' di Sassuolo-Torino l'8 di Maggio passarano in vantaggio i granata con Bianchi; al 3' di...

Redazione Toro News

dal nostro inviato a ModenaStefano Brugnoli

Primo tempo. Al 3' di Sassuolo-Torino l'8 di Maggio passarano in vantaggio i granata con Bianchi; al 3' di Sassuolo-Torino il 6 di Giugno passarono in vantaggio i granata con Scaglia; al 3' di Sassuolo-Torino l'11 di Settembre sono passati in vantaggio i granata con Iunco. Cambiano gli interpreti, sembra non cambiare (inizialmente) il copione di questa partita che tanto bene porta agli ospiti: è molto bravo Sgrigna a trovare il compagno d'attacco, puntuale e preciso nel bucare Pomini dopo essersi liberato della guardia di Paolo Bianco (per le grandi proteste dei neroverdi, che chiedevano un fallo nella circostanza).Se Bianchi avesse ritrovato il gol, dopo soli 5' dal suo ritorno in campo da capitano, per gli uomini di Arrigoni la mazzata sarebbe stata probabilmente impossibile da recuperare; ma il portiere avversario è stato bravo ed il bomber sfortunato, così i granata subiscono il pari dopo un quarto d'ora per colpe proprie. Se a Cittadella era stato Morello a “tradire”, oggi tocca a Rubinho (molto bravo prima su una punizione) compiere un non-intervento scellerato che lascia la porta spalancata a Catellani, il quale ringrazia e pareggia.A questo punto, la partita si apre e diventa combattuta. Il Torino però è lungo, troppo lungo, e troppe volte arrivano lanci inutili verso l'attacco che fanno arrabbiare Lerda. Deve ancora ingranare il centrocampo, dove giocano un elemento alla seconda partita in granata ed uno al debutto; Obodo, dato per trequartista, è più spesso dietro la linea mediana che non davanti, ed i terzini attaccano poco.Così, il Sassuolo guadagna metri, i granata si fanno vedere con un paio di iniziative estemporanee (l'ultima con Di Cesare), ma altre occasioni da rete per ora non se ne vedono.Secondo tempo. La ripresa si caratterizza per la sua grande bruttezza. Il canovaccio è diverso: il Toro fa possesso-palla, ancor più che nei primi 45', ma lo fa sempre a centrocampo se non ancora più indietro; quando il Sassuolo è schierato in atteggiamento difensivo, la squadra di Lerda non trova soluzioni. La sola occasione in cui sfonda è quando D'Ambrosio si lancia in profondità e viene lanciato bene in area, prima di cercare un assist sbagliato, e quando alla mezz'ora va a concludere sul primo palo trovando il salvataggio di Pomini, il che non fa altro che alimentare le domande sul perché tanto lui quanto Garofalo non attacchino praticamente mai.Incredibile la quantità di palloni sbagliati a centrocampo; non solo dai “portatori d'acqua”, ma anche da gente dai piedi educati, su tutti Obodo (prima prova negativa in granata per il nigeriano). La partita è molto brutta per i primi 20', poi migliora grazie al Sassuolo: prima Bruno (che lascia il campo subito dopo), quindi Catellani ed infine Martinetti mettono alla prova l'istinto di Rubinho.Dopo i pochi minuti di sfuriata neroverde, nuovamente non accade nulla. Due cose emergono chiaramente, però, dall'ultima mezz'ora di gara: il Toro sbaglia un numero impressionante di cose semplici, ed è soprattutto lento, lentissimo, nel suo gioco.Questo commento viene scritto durante l'evolversi della partita, dunque non cambia il giudizio dopo la perla di Sgrigna; non quello sulla partita offerta, ad essere completamente differenti sono le emozioni provate, ovviamente. Alla fine, ha avuto ragione Lerda a togliere Iunco e non l'ex-vicentino; nel finale si male Ogbonna, entra Rivalta, in precedenza Pellicori per Bianchi. Finisce così.Il Toro è ancora in cattiva forma, ma anche le avversarie finora trovate sulla propria strada lo sono. Una cosa non cambia: non c'é due senza tre, i granata battono sempre il Sassuolo a domicilio.

(foto M.Dreosti)