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Stefano Colantuono: “Al Toro mancano solo i gol di Belotti”

Esclusiva / L'ex allenatore di Torino e Atalanta: "Certe volte l'umiltà aiuta a vincere"

Marco Parella

Stefano Colantuono conosce alla perfezione Torino e Atalanta, il calore delle piazze, le società, l’umore che si respira in certi frangenti. Abbiamo fatto due parole con lui sull’onda lunga del pareggio di sabato sera.

Mister Colantuono, dopo quindici giornate si può tracciare qualche primo bilancio stagionale. Il Toro di Mihajlovic non decolla, perché?

Il Torino è in un momento di difficoltà, ma gli allarmismi sono esagerati. Ha collezionato una marea di pareggi, ma io credo che sia ancora in corsa per l’Europa.

Vero. Infatti, paradossalmente, i punti non sono un problema. Quello che criticano i tifosi è l’atteggiamento in campo. Sembra manchi qualcosa per tornare davvero competitivi come nei primi mesi di gestione del tecnico serbo, ma cosa?

Mancano i gol di Belotti. Dopo la quindicesima giornata dello scorso campionato aveva già segnato 10 reti, ora è a quota tre. Quei sette gol fanno tutta la differenza del mondo. Inutile fasciarsi la testa su elucubrazioni tattiche, l’unico numero che conta è quello.

Il “Gallo” però è poco servito dai compagni e spesso è costretto a dare una mano in difesa, perdendo giocoforza lucidità quando arriva davanti porta. Colpa del modulo?

Il 4-2-3-1 a mio avviso era un po’ esasperato. Non c’era equilibrio con Niang, Ljajic e Falque e due soli centrocampisti. Baselli, che conosco bene, è una mezz’ala che dà il meglio negli inserimenti e con la mediana a due era difficile per lui. Quello schema era una forzatura per tanti motivi, ha fatto bene Mihajlovic a tornare al 4-3-3. Infatti sono cinque partite che non perde.

 TURIN, ITALY - DECEMBER 02: Andrea Belotti of Torino FC salutes at the end of the Serie A match between Torino FC and Atalanta BC at Stadio Olimpico di Torino on December 2, 2017 in Turin, Italy. (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

I gol di Belotti, lo schema, tutto giusto. Serve forse anche un pizzico di cattiveria agonistica in più?

Faccio un esempio recente: Napoli-Juve. Allegri, che è un grande allenatore, ha capito che era meglio abbassare il baricentro e ripartire in contropiede. E ha vinto nonostante un Napoli superiore nel possesso palla. Se avesse perso saremmo tutti qui a criticare una Juve che “ha messo il pullman davanti alla porta”. Tanti dicono che bisogna sempre aggredire, pressare alto. Invece l’umiltà a volte ti aiuta a vincere le partite.

Cosa può fare un allenatore quando ha un bomber che non segna?

I periodi di astinenza capitano a tutti, ma si risolvono da soli. Belotti tornerà al gol, si sbloccherà e rimetterà il Toro in corsa per l’Europa, anche perché, a differenza di altri suoi colleghi, quando inizia a timbrare il cartellino, poi lo fa con impressionante regolarità.

Al momento, però, il Toro è ancora in un limbo. Servono ritocchi a gennaio?

Conosco bene l’abilità nel fare mercato di Cairo e Petrachi e penso che le scelte che hanno fatto siano oculate e nella direzione di rafforzare la squadra. Il Torino ha una rosa all’altezza degli obiettivi che si è prefissato. La società ha fatto investimenti importanti, ad esempio N’Koulou, difensore fortissimo di statura europea. Non so se a gennaio hanno intenzione di fare qualche operazione di completamento o per sostituire qualcuno in uscita. Migliorare questo gruppo è difficile, al massimo potrebbero pensare a qualche scambio.

A proposito di acquisti, lei crede ancora che Niang possa essere decisivo in maglia granata?

Sì, è al primo anno in una nuova squadra. Non ha fatto benissimo finora, ma credo davvero che la sua crescita, unita ai gol di Belotti, possa cambiare la prospettiva del Toro. Non è tutto da buttare per un momento di flessione.

Tornando all’Atalanta, i bergamaschi si stanno confermando in campionato e stupiscono in Europa. Cosa dovrebbe rubare loro il Torino?

Sono d’accordo con Gasperini quando dice che, al contrario dei pronostici, l’Europa non sta togliendo qualcosa all’Atalanta, anzi, sta dando. Hanno approcciato bene in coppa, si vede che ci tengono e faranno strada. Al Toro potrebbe far comodo il loro entusiasmo. L’Atalanta negli ultimi anni si è consolidata nella colonna di sinistra e ora lotta con le big ogni anno, quindi per i tifosi è un sogno. I granata invece hanno una storia importante alle spalle, fatta di coppe, scudetti e abitudine ai quartieri alti della classifica. Posso capire che l’entusiasmo dell’ambiente sia scemato ultimamente.