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Tanti saluti

di Alessandro Salvatico - Bentornato a casa, Toro. Dopo esserti fatto conoscere fra i monti e sul lago, riecco l'Olimpico, il piccolo, brutto, inadeguato Olimpico; per piccino che tu sia, non ci sembri una badia, sembri sempre...

Redazione Toro News

di Alessandro Salvatico - Bentornato a casa, Toro. Dopo esserti fatto conoscere fra i monti e sul lago, riecco l'Olimpico, il piccolo, brutto, inadeguato Olimpico; per piccino che tu sia, non ci sembri una badia, sembri sempre un catino grigio, verrebbe da dire. Reso più povero dall'assenza di buona parte della tifoseria organizzata, con i suoi colori e il suo sostegno, e più ricco dalla presenza di (nelle previsioni) un numero globalmente maggiore di persone, che si stanno abbonando e che stasera vedranno la partita gratis, come da promozione attuata dalla società.Un errore in cui molti rischieranno di incappare, oggi, sarà quello di accogliere con un sorriso ed una lacrima Angelo Ogbonna e Rolando Bianchi, salutandoli come ad un addio: errore, perché i due giocatori stasera giocheranno nel Toro; errore, perché stasera gioca il Toro. Con una maglia, un colore e tutto quel che questo significa.

Certo, é innegabile che sarà “strano” vedere in campo quei due e chiedersi se i tifosi li potranno rivedere, e ancor più amaro si farà l'interrogativo se entrambi dovessero (come quasi sempre fanno) dimostrarsi positivi e magari decisivi, nei 90 minuti; ma questo é il calcio di oggi, con un mercato che di questo passo diventerà più lungo del campionato stesso, però al tempo stesso senza tv, perché della Coppa Italia non gliene importa poi tanto ai padroni del pallone, se non magari per la finale tra due squadre che sono sempre le stesse. In fondo, poi, la mancanza della tv é però un pezzo di calcio com'era: solo allo stadio.Non ci sono solo il capitano ed il vice, stasera, da guardare: e i saluti non sono solo eventuali addii, ma anche dei “benvenuti”. Perché per molti tifosi oggi sarà anche l'occasione di far sentire il proprio calore ai vari Coppola, Darmian, Glik, Iori, Guberti etc. Con il piccolo rammarico di non poter vedere quel giovanissimo Verdi di cui hanno letto un gran bene anche su queste pagine.

Inoltre ci sarà da fare un terzo tipo di saluto, ancora diverso: il “bentornato”, tutto per Davide Nicola. Uno che ha sognato il granata, ha coronato il suo sogno, ha messo sulla torta una ciliegiona enorme che non si sarebbe mai sognato, cinque anni fa, e che con quella maglia addosso ha fatto quel che ora i tifosi chiedono ai nuovi arrivati: “morirci” dentro ad ogni partita. Farli sentire orgogliosi di loro. Cose per le quali non c'é bisogno di aspettare la Sampdoria o il Verona, cose che si vedono, se ci sono, anche contro un “semplice” Lumezzane.