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Torino a Rennes, occhio a Ola Toivonen

Dal ritiro / I granata volano in Francia per sfida la nota compagine della Ligue 1

Federico Lanza

"Dopo tre settimane di preparazione atletica, per il Torino è arrivato il momento di alzare il ritmo e mettere in campo quanto assimilato nel ritiro di Bormio e Chatillon. In scena l'amichevole contro lo Stade Rennais.

"I granata, domani sera, sono attesi da quello che è l'impegno più probante di questi 20 giorni di ritiro: l'amichevole in Francia contro lo Stade Rennais Football Club, chiamato per comodità semplicemente Rennes. Dopo partite di medio-basso livello contro Renate e Savona, finalmente il Torino potrà confrantarsi contro una squadra di pari livello, sia a livello tecnico che, se vogliamo dal punto di vista storico e societario. E da questi 90' minuti di calcio d'agosto, Giampiero Ventura potrà trarre molte indicazioni di rilievo, quando manca meno di un mese al primo impegno ufficiale della stagione in Coppa Italia.

"Partiamo da alcune informazioni di carattere storico: la data di fondazione del Rennes risale al 1901 (il che ne fa la quarta squadra più antica della Ligue 1 francese dopo Bordeaux, Marsiglia e Troyes) ed i suoi colori sociali, il rosso e il nero, sono senza dubbio i più popolare in Bretagna, regione della quale Rennes ne è il capoluogo. Gioca le sue partite allo Stade de la Route de Lorient. Quando i rouge et noir giocano in trasferta, è consuetudine vedere disegnato sulle divise un ermellino nero, animale simbolo della Bretagna. In bacheca, due Coppe di Francia e una Supercoppa. Senza dimenticare le numerose partecipazioni alle competizioni europee, nelle quali il Rennes è stato un ospite fisso nelle passate edizioni.

"Come il Torino, anche la storia del Rennes non è stata sempre rose e fiori. Dagli anni Settanta fino ai primi anni Novanta, il club ha attraversato periodi davvero nefasti, caratterizzati da continui cambi di allenatore, retrocessioni e problemi finanziari. La società è stata anche sull'orlo della bancarotta (analogia con il Torino, anche se il Torino è fallito davvero), e fu costretta da un tribunale e vendere le maggiori fonti di introito per entrare in un periodo di austerity. La rinascita inizia nel 1994, quando alle dispendiose aste milionarie si sostituì una politica di valorizzazione dei giovani del vivaio, con investimenti calcolati e mirati.

"Attraverso questa gestione, dal vivaio bretone sono passati campioni del passato come Sylvain Wiltord (vice-campione del mondo nel 2006) e talenti del presente come Yacine Brahimi e Yann M'Vila. I pericoli per Glik e compagni? Da marcare stretto Ola Toivonen (ex PSV pagato quasi 8 milioni) e Paul-Georges Ntep, giovane franco-camerunense già nel giro della nazionale maggiore. Sulla terquarti, Sanjin Prcic è un ottimo elemento.

"Tra anologie storice e un presente radioso per entrambe le squadre, possiamo dire che quello che attende il Torino è un test decisamente di spessore, tra due squadre protagoniste di una grande rinascita negli ultimi anni e con grandi ambizioni. E non chiamatelo calcio d'estate.