gazzanet

La reputazione di Cairo alle stelle, ecco perchè: “Ispira la fiducia del pubblico”

Esclusiva TN / Il direttore e fondatore di Reputation Manager ai nostri microfoni: "Quando si parla di reputazione, si intende percezione. Cairo è molto stimato"

Gualtiero Lasala

"Urbano Cairo è da mesi al comando della classifica della Serie A per quanto riguarda la reputazione tra i presidenti del campionato italiano. Lo dice uno studio compiuto da Reputation Science, joint venture tra Community e Reputation Manager. Il numero uno del Toro ha un grande vantaggio sul secondo che è Aurelio De Laurentiis e anche sul terzo, Andrea Agnelli. Nell'apprendere questa notizia, ci è venuto spontaneo chiedersi con quale criterio questa graduatoria viene composta, per comprendere meglio che cosa si intenda per reputazione di un presidente. Per capire che cosa Cairo ha in più degli altri patron della massima serie italiana abbiamo contattato Andrea Barchiesi, il Presidente e Fondatore di Reputation Manager  che è inoltre un ingegnere elettronico e uno dei massimi esperti in Italia di analisi e gestione della reputazione digitale. Ecco le sue parole:

"Dottor Barchiesi, la prima domanda è riguardo la classifica da voi stilata sulla reputazione dei presidenti di Serie A. Con quale criterio viene stilata, e perché Cairo è saldamente al comando?

"“Quando si parla di reputazione, si intende percezione. Non andiamo a valutare solo il curriculum di un manager, perché alcuni con un curriculum più scarso hanno un ottima reputazione e viceversa. Vince la percezione del pubblico. Si fa anzitutto riferimento a tutto quello che esiste online. Cairo è molto forte non solo come presidente ma anche dal punto di vista editoriale. È molto citato dai giornali. La sua reputazione è un insieme di sottoinsiemi. Gode di una reputazione multidimensionale, mentre altri vengono valutati su molti meno fattori. De Laurentiis gode anche lui di una reputazione multidimensionale e infatti entrambi sono vincenti. Hanno successo in più campi. Ad esempio, Berlusconi deve la sua reputazione ad un insieme di sottoinsiemi reputazionali, dalle reti televisive all’editoria”.

"Cairo è solitamente molto disponibile nel rilasciare dichiarazioni ai giornalisti. Ciò influisce sulla sua reputazione?

"“Sì e no. Il fatto che molte testate lo riprendano è importante, e molti vorrebbero parlare tutti i giorni. È una condizione necessaria, ma non sufficiente. Concorre anche questo dato, ma non è quella la ragione più importante. C’è un sistema complesso che sta funzionando attorno a lui. Lui quasi mai viene criticato, ad esempio. Il dato finale è una sorta di somma di punteggio tra opinioni negative e opinioni positive. Facendo un altro esempio, Marchionne era un personaggio criticato sì, ma soprattutto molto stimato e per questo la sua reputazione era nettamente positiva.

"Eppure Cairo storicamente è punzecchiato da una fetta di tifo granata. Questo un po’ stona con la graduatoria in questione…

"“Qui non si parla solo del Cairo presidente del Torino, ma di Cairo in generale. I presidenti sono soggetti prima che presidenti. Tra questi Cairo gode della stima più grande, soprattutto come imprenditore. Ha concluso operazioni importanti, come l’acquisizione di RCS e il risanamento di La7, che gli danno prestigio. Il punto di vista della presidenza calcistica è un sottoinsieme. Questa è la misura. Cairo è un soggetto che stimola fiducia, molta fiducia. Questo è un aspetto fondamentale, ovvero la fiducia che si riscuote nel grande pubblico, non solo limitato a quello dei tifosi granata".

"Lei ha detto che ci sono tanti fattori da tenere in considerazione. Il tutto viene calcolato poi con un algoritmo?

"“Si, ad assegnare i punteggi della classifica è un algoritmo molto complesso difficile da spiegare. Però è importante sottolineare che questo algoritmo tiene conto di tutto, del presente e del passato. Se Cairo venisse attaccato in una settimana la sua reputazione comunque non scenderebbe subito a zero, continuerebbe ad essere alta. Se avesse avuto uno scandalo 20 anni fa, sarebbe stato contato come i fatti odierni. Concorrono tutti i contenuti. In più vengono presi in considerazione gli articoli di giornale, ma anche immagini, video, i social.

"Quando lei parla di Social Network, intende i canali privati dei Presidenti?

"“In primis quello che dicono i social di Cairo, non il canale di Cairo e basta. Quello dà un contributo minimo, perché la reputazione la dicono gli altri, non te la puoi fare da solo. Va da sé, però, che se dico cose intelligenti posso portare le persone a parlare di me, se dico stupidaggini posso creare l’effetto contrario”.