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Toro, è Niang il tuo asso nella manica? E ora Cairo lo applaude

TURIN, ITALY - JANUARY 06:  Torino FC president Urbano Cairo celebrates victory with M Baye Niang at the end of the serie A match between Torino FC and Bologna FC at Stadio Olimpico di Torino on January 6, 2018 in Turin, Italy.  (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

Focus on / L'attaccante sforna una prestazione da applausi: corre, rincorre, lotta e segna. Ed i fischi si trasformano in una meritata ovazione

Federico Bosio

"Era la partita più attesa, quella nella quale ci si attendevano alcune risponde importanti indicizzate da segnali forti. E tutto questo è arrivato: la prima uscita del Torino di Walter Mazzarri è trionfale, con un sonoro 3-0 senza storia inflitto al Bologna e frutto non di prodezze personali a nascondere un generale grigiore, ma di una prestazione di squadra assolutamente convincente. Il Toro ha giocato, lo ha fatto bene coralmente e bene hanno figurato alcuni giocatori singolarmente: uno di questi, indubbiamente, è M'Baye Niang. Il tanto criticato acquisto più costoso della storia granata desiderato a tutti i costi da Mihajlovic si è scrollato di dosso la 'gabbia' che l'aveva oppresso per quasi tutto il girone d'andata ed ha trasformato i fischi - ampiamente ricevuti, spesso a ragione - in meritatissimi applausi arrivati ieri pomeriggio al momento dell'uscita dal terreno di gioco. L'attaccante è apparso trasformato, e rigenerato.

"Vero è che i primi segnali positivi erano arrivati già la settimana scorsa contro il Genoa, ma la tanto attesa scossa derivata dal fattore Mazzarri si è immediatamente notata: l'esterno, ieri ancora una volta prima punta, ha corso, rincorso, combattuto ed inventato come mai il pubblico granata gli aveva sinora visto fare, sacrificandosi per la squadra e rappresentando una vera e propria spina nel fianco per la difesa del Bologna, molto spesso in difficoltà nel provare a marcarlo. Di certo la sua miglior prestazione dall'approdo all'ombra della Mole, condito da un ritorno al gol - con una marcatura bellissima e di pregevole fattura - che mancava da troppo tempo. Esterno o attaccante dunque? Queste saranno 'problematiche' che riguarderanno il tecnico nel momento in cui ritroverà Belotti, quel che è certo è che se Niang è quello ammirato ieri pomeriggio, il Torino non può di certo farne a meno.

"Ed è lo stesso neo-tecnico granata a ribadire le qualità del franco-senegalese: "E’ un giocatore che ha qualità pazzesche. Va solo motivato e gli va data fiducia. Ha delle potenzialità incredibili, neanche lui sa dove potrebbe arrivare. Per il giocatore che è, sono convinto che ci darà grandi soddisfazioni". Quel che si augura adesso tutto il popolo granata, dopo aver saggiato i primi lampi dell'ex Milan. La cura Mazzarri sembra aver sortito un effetto immediato sull'attaccante, che è apparso rigenerato dal punto di vista fisico ma in particolare da quello mentale: adesso, chiaramente, servono conferme. Certo è che la strada è ancora lunga e che il giocatore, per definire davvero la trasformazione compiuta, dovrà inanellare una serie consistente di prestazioni mantenendosi su questo livello di modo da non rendere quella di ieri pomeriggio una bellissima eccezione. Se così sarà, allora ecco che Niang potrà essere davvero quella - devastante per le retroguardie avversarie - arma in più a disposizione del Torino per puntare alla qualificazione in Europa League.