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Lucas Boyè, nessun gol ma il Toro ci crede. E Miha gli insegna il tiro in porta

Focus on / L’attaccante argentino continua ad accumulare presenze, ora non resta che segnare per concludere al meglio il primo anno con la maglia granata.

Redazione Toro News

Arrivato al Torino lo scorso luglio, l’argentino Lucas Boyè classe ‘96, è un attaccante dal fisico possente e qualità invidiabili nella protezione della palla e nella resistenza, senza contare i suoi dribbling, che spesso fanno roteare gli avversari come trottole. Fin dalle prime apparizioni, Boyè ha convinto, e con il corso delle partite si è conquistato anche la fiducia di Mihajlovic, che in questo finale di stagione gli sta concedendo parecchio spazio: ad oggi sono 27 le presenze accumulate, per un totale di 1334 minuti in campionato, non pochi per un ventenne argentino alla prima stagione in Serie A. Nonostante il suo contributo risulti spesso utile per tutta la squadra, però, all’attaccante manca ancora la soddisfazione di segnare il suo primo gol in Serie A con la maglia granata.

 TURIN, ITALY - APRIL 30: Lucas Boye (L) of FC Torino competes with Lucas Sebastian Torreira of UC Sampdoria during the Serie A match between FC Torino and UC Sampdoria at Stadio Olimpico di Torino on April 29, 2017 in Turin, Italy. (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

LE CARATTERISTICHE - Soprannominato in Argentina “El Tanque” – il carrarmato – o “El Toro” per la sua forza fisica, Boyè nasce come punta centrale, ruolo che ha quasi sempre svolto nel suo periodo al River Plate, anche se da quando è al Toro è stato spesso utilizzato come attaccante esterno. In questa stagione le sue doti tecniche sono state più volte apprezzate, soprattutto da quando Mihajlovic ha cambiato modulo e ha spostato l’argentino alle spalle di Belotti. In queste occasioni Boyè ha potuto far buon uso della sua prestanza fisica, saltando gli avversari e ostacolandoli con i suoi dribbling. È un giocatore che corre e anche tanto e lo dimostra il fatto che spesso torna indietro per aiutare i compagni nella copertura difensiva, dando equilibrio alla squadra. Un attaccante che ha molta resistenza e che piazza buoni passaggi filtranti. Dove l'argentino ha ancora molto da imparare è chiaro: in zona gol ha fin qui dimostrato poco fiuto e anche poca determinazione nel cercare la porta.

 TURIN, ITALY - APRIL 29: Lucas Boye (R) of FC Torino competes with Bartosz Bereszynski of UC Sampdoria during the Serie A match between FC Torino and UC Sampdoria at Stadio Olimpico di Torino on April 29, 2017 in Turin, Italy. (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

LA STAGIONE - Di certo per lui dev’essere frustrante non essere ancora riuscito a segnare una rete eccezion fatta per le partite di Coppa Italia contro avversari di Serie B, ma c’è da dire che è comunque giovanissimo e che il calcio italiano è diverso da quello argentino, ragione per cui gli ci vuole un po’ più di tempo per adeguarsi. Che il Toro creda molto nel giocatore, non ci sono dubbi: a elogiarne le doti e a invogliarlo, in questi giorni ci ha pensato anche il patron granata. In un intervento telefonico alla presentazione del "Trofeo Dossena" a Crema, Cairo ha infatti dichiarato che potrebbe essere proprio Boyè il prossimo giocatore rivelazione del Toro. Senza contare mister Mihajlovic, che ieri, al termine della sessione pomeridiana d’allenamento, ha trattenuto Boyè per aiutarlo e farlo esercitare sul tiro in porta. Un momento molto significativo: l'argentino, infatti, era in grande difficoltà nel colpire la palla nel migliore dei modi, non riuscendo a mettere in difficoltà il portiere. Il tecnico si è allora avvicinato, spiegandogli il punto di impatto del pallone e il movimento della gamba, a mò di Scuola Calcio; dopo le lezioni "personalizzate" del tecnico serbo, il ragazzo argentino ha prodotto tiri molto migliori, segno di come sia dotato di un veloce apprendimento. Un altro segnale del fatto che su Boyè questo Toro fa bene a puntare.

Barbara Graneris