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Torino, Cairo impara dal passato: profilo basso e pochi proclami

Il Presidente granata ha confermato ieri la sua volontà di ripartire da Ljajic e Capitan Belotti

Marco Notaro

Dopo l'inaspettato pareggio esterno col Napoli, nella giornata di ieri all'uscita dal premio Facchetti, Cairo ha rilasciato delle importanti dichiarazioni in vista del futuro del club granata. Il Presidente ha dimostrato di essere molto ottimista sulla prossima stagione e sull'ormai vicina sessione di calciomercato.

RIPARTIRE DAI BIG - La volontà di Cairo è quella di ripartire dal numero 10 e dal numero 9 del Toro. Ljajic e Belotti dovrebbero rimanere ancora in granata (o almeno, queste sono le intenzioni dichiarate dalla società) e giocare insieme anche nella prossima stagione. Il serbo deve confermare i progressi visti nell'ultima parte di campionato e avrà anche la vetrina del Mondiale in Russia per mettersi ulteriormente in mostra agli occhi di Mazzarri, che finalmente lo considera un punto fermo ed un elemento imprescindibile della propria squadra. Per quanto riguarda Belotti, il capitano del Torino dovrà riscattarsi da una stagione da dimenticare. Anche se c'è da dire che gli infortuni, la sfortuna e la scarsa assistenza dei compagni non lo hanno di certo favorito. Una stagione avara di soddisfazioni per lui come per il club ed ora il centravanti della Nazionale dovrà dimostrare nuovamente il proprio valore e smentire le dure critiche pervenute quest'anno. Per quanto riguarda il calciomercato, Cairo ha affermato che le prospettive restano rosee in quanto gli osservatori granata sono al lavoro già da un anno per costruire una squadra competitiva che, a quanto traspare, non verrà smantellata.

PROFILO BASSO - Dopo le dichiarazioni di inizio stagione che avevano infiammato la tifoseria e gli assopiti animi granata, Cairo ha dovuto fare necessariamente un passo indietro visti anche i risultati poco confortanti. Il Presidente ha mostrato maturità nelle dichiarazioni di ieri, imparando anche dai propri errori (come lo è stata la dichiarazione di inizio stagione, secondo la quale il Torino attuale sarebbe stato il più forte degli ultimi trent'anni), scongiurando proclami anticipati e assicurando una stagione in cui verrà tenuto un profilo basso. Una squadra competitiva con un grande culto del sacrificio e del lavoro, questo è ciò che Cairo chiede ai suoi ed è forse anche quello che Mazzarri si aspettava dal suo Presidente.