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Torino-Chievo, il ricordo: l’autorete di Peres e il sorpasso dell’ex Birsa

La velocità di Bruno Peres potrà essere un'arma a vantaggio di Ventura

Il ricordo / Il quel 7 febbraio l'allora squadra di Ventura fu freddata dal rigore di Birsa nella ripresa e condannata dall'autorete del brasiliano

Raffaele Lima

"In questi giorni, in quel di Torino, tira molta più aria fresca rispetto allo scorso 7 febbraio, data in cui, per l'allora squadra di Ventura, l'unico imperativo concesso era vincere, obbligo però, che non fu mantenuto e che ha catapultato il Torino alla dodicesima posizione in classifica. Tra il malcontento dei tifosi e una squadra che - era palese a tutti - non girava più ormai, quel Toro aveva soltanto bisogno di freschezza, sia in campo che in panchina.

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"La partita di ritorno contro i Clivensi non era subito cominciata male (leggi qui), anzi, quella che poi si rivelò essere un pomeriggio da dimenticare, sembrava proprio poter costituire l'ennesima puntata della solita fiction, non troppo spettacolare, ma nemmeno troppo negativa. Al 19' del primo tempo, il futuro capitano Marco Benassi - schierato mezz'ala nell'allora 3-5-2 di Ventura - aveva siglato la rete del vantaggio su assist di Ciro Immobile - il suo terzo gol stagionale -, facendo esplodere l'attuale Grande Torino. Dopo soltanto qualche minuto però, ecco arrivare la beffa: quasi un presagio, un'anticipazione di un destino tragico, iniziato con una clamorosa rete di Bruno Peres, che aveva già messo le cose in chiaro. Entrambe le squadre hanno aggiustato poi qualcosa, ma è nella ripresa che è arrivato il fischio dell'arbitro Rocchi: rigore per il Chievo, tiro dal dischetto poi messo a segno dall'ex di turno Birsa, il quale ha definitivamente freddato la squadra granata, congelando il risultato sul 1-2. Un boccone dunque amaro quello della scorsa stagione, il quale però, potrebbe essere vendicato proprio sabato prossimo, nel match che vedrà protagoniste due squadre completamente diverse rispetto a quelle del 7 febbraio. Mihajlovic dunque punta già a far male alla squadra guidata di Maran (leggi qui), al fine di risalire ulteriormente la classifica e di lanciare un chiaro segnale alle altre pretendenti ad un posto in Europa.