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Torino da esportazione: ora Miha non vuole il passo del gambero

Verso il match / I granata hanno interrotto il "tabù trasferta" vincendo al Sant'Elia contro il Cagliari nell'ultima gara esterna: ora serve confermarsi anche a Verona

Nicolò Muggianu

Vincere per crescere in ottica futura. Il Torino ha iniziato un lento processo di maturazione su cui a questo punto dell'anno - vista anche la posizione in classifica - è necessario puntare fortemente, per trasmettere ai giocatori una nuova mentalità. I granata infatti, hanno dimostrato durante il campionato di avere limiti sui quali pare doveroso lavorare: i match lontani dall'Olimpico Grande Torino sono uno di questi. Contro il Chievo la chance giusta per i ragazzi di Mihajlovic per confermare di essersi lasciati alle spalle quello che - fino a poco tempo fa - pareva essere un vero e proprio tabù.

La formazione di Maran - che perde da quattro turni consecutivi - ha dimostrato di soffrire della cosiddetta "sindrome da pancia piena": tipico problema delle squadre che - ormai senza obbiettivi sensibili di classifica - giungono a questo punto della stagione con le pile scariche. Non per questo il match di domenica va però sottovalutato. E' vero, il Chievo sta attraversando un pessimo momento di forma e i 12 gol subiti nelle ultime quattro giornate di Serie A ne sono la prova. E' altrettanto vero però che la compagine clivense, tra le mura amiche del Bentegodi ha costruito la propria salvezza ed è un avversario piuttosto ostico per chiunque. Il Torino e Mihajlovic dovranno dunque mantenere alti i livelli di concentrazione per dimostrare che l'ultima vincente trasferta di Cagliari non è stata solo una coincidenza.

 TURIN, ITALY - NOVEMBER 26: Andrea Belotti (R) of FC Torino is challenged by Riccardo Meggiorini of AC ChievoVerona during the Serie A match between FC Torino and AC ChievoVerona at Stadio Olimpico di Torino on November 26, 2016 in Turin, Italy. (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

Confermarsi ad alti livelli anche a Verona infatti, potrebbe essere un buon segnale (psicologico più che utile alla classifica) che aiuterebbe i granata a continuare quel processo di crescita che la società di via Arcivescovado ha intrapreso. Il progetto - come dichiarato in più occasioni - è quello di permettere alla squadra di consolidarsi nelle prime 6 posizioni a partire già dalla prossima stagione e un cambio di mentalità nelle gare esterne pare necessario. Per far parte delle "big" del calcio nostrano infatti il Torino ha ancora tanta strada da fare. Mattoncino dopo mattoncino si sta cercando di cambiare il trend e i difetti di una squadra che nell'ultimo ventennio ha subìto più delusioni che gioie.