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Torino, contro la Lazio la difesa dovrà curare il mal di trasferta

Moretti festeggia con Glik il suo gol alla Fiorentina

Verso Roma / Da 7 mesi i granata non riescono a tornare inviolati dalle trasferte. Riuscirci oggi sarebbe una grande iniezione di fiducia

Nikhil Jha

"Era il 22 marzo l'ultima volta che il fortino granata uscì inespugnato da uno stadio nemico: l'avversario di turno era l'inguaiato Parma di Donadoni, occupato più a pensare al suo futuro che non al campo di gioco. Da allora, per il Toro, 9 trasferte tra il finire della scorsa stagione e l'inizio di questa, e in ognuna di esse Glik e compagni di reparto non sono più riusciti a evitare che la porta granata capitolasse in almeno un'occasione.

Cesare Bovo non sta facendo rimpiangere il lungo-degente Makismovic

"Certo l'esame di oggi non è dei più semplici, visto che davanti alla retroguardia granata si presenta una squadra che non manca l'appuntamento con il gol in casa da 12 partite, e in questa stagione ne ha realizzate due a incontro ad ogni avversaria presentatasi sul manto dell'Olimpico di Roma (Bologna, Udinese, Genoa, Frosinone). Bisognerà partire di qui per cercare di costruire un risultato positivo per i granata. Fermare la macchina d'attacco biancoceleste, che soprattutto tra le mura amiche parrebbe assomigliare a un vero tritasassi, sarebbe una grande iniezione di fiducia per il reparto granata - quest'anno leggermente al di sotto dello standard dell'ultima stagione - oltre ad assicurare un punto alla banda di Ventura.

Bruno Peres (foto getty)

"Per fare ciò, i granata dovranno partire dal bloccare gli esterni di Pioli: Candreva da una parte e Felipe Anderson dall'altra saranno clienti scomodi, e gran parte del successo della partita passera dalle capacità degli esterni granata di chiudere sugli avversari e poi ripartire con incisività, non facendosi schiacciare al di sotto della mediana. D'altro canto, bisognerà porre un occhio di riguardo agli inserimenti di Milinkovic-Savic e di Mauri, che ha già punito il Toro in più di un'occasione. Infine, non è da sottovalutare - e Ventura sicuramente non l'ha fatto - la presenza come terminale offensivo di Miro Klose, micidiale quando c'è da trovare lo spazio giusto per beffare la difesa. Il rebus, insomma, è complesso, ma risolverlo potrebbe restituire un grande risultato in terra straniera.