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Torino, deflagra la crisi casalinga: e i fischi stavolta sono giusti

Focus on / Inizia ad essere problematico l’andamento tra le mura amiche dei granata

Silvio Luciani

Dopo una settimana idilliaca, il Torino torna sulla terra nel peggiore dei modi. Torna alla realtà grazie, o meglio per colpa del Parma, che con le scorribande dei suoi attaccanti è riuscita a mandare in crisi alcune delle certezze granata. La squadra trionfante a Genova, ha lasciato il posto ad un Torino involuto, timoroso, impacciato. E a risaltare, il giorno dopo il flop contro il Parma, è la differenza di rendimento del Toro tra le gare in trasferta e quelle in casa.

CASA - Il ruolino di marcia casalingo inizia a farsi preoccupante, soprattutto raffrontandolo con l’imbattibilità in trasferta che dura da sette partite: solo 7 punti in 6 partite. Troppo poco per una squadra che vuole puntare ad obiettivi di un certo livello e che tradizionalmente fa delle mura amiche una sorta di fortino, difficile da espugnare. Roma, Napoli e Parma: tre sconfitte su sei gare casalinghe, il Torino quest'anno ha perso solo in casa. Mazzarri e i suoi giocatori sono dunque chiamati a riflettere a fondo su questo fatto. Se perdere con Roma e Napoli rientra nell'ordine delle cose, se contro il Frosinone - pur senza convincere appieno - il Torino aveva vinto, e se nel non soddisfacente pari contro la Fiorentina la prestazione c'era stata, dopo il Parma adesso non si può negare: nelle gare in casa c'è un problema.

"REGALI - Le chiavi di lettura possibili sono due. C'è chi sostiene che quando è chiamato a fare la partita il Torino abbia difficoltà: vero fino a un certo punto, visto che Napoli, Roma e Fiorentina non sono certo delle provinciali venute al Grande Torino per difendersi, ma il Torino comunque ci ha fatto solo un punto. Pare più plausibile che sia un problema di personalità, di timore reverenziale nei confronti del pubblico. Nella partita di ieri il tifo è stato ineccepibile per quanto riguarda il sostegno alla squadra, ma il Torino da l’impressione di avere quasi paura che le cose si mettano male e di incorrere in contestazioni. In effetti, a tratti quest'anno il pubblico è stato ingeneroso, come quando fischiò la squadra mentre vinceva contro il Frosinone. Neanche questo, però, giustifica i regali che il Torino impacchetta per gli avversari: due goal contro il Napoli, il colpo di testa di Ciano contro il Frosinone, il goffo errore di De Silvestri contro la Fiorentina ed infine il malinteso Izzo-Nkoulou che ha spianato la strada a Gervinho. I fischi alla fine del match contro gli emiliani, come ha ammesso Belotti, sono stati comprensibili. Errori al limite del ridicolo, dovuti a disattenzioni e mancanza di serenità al “Grande Torino”. Una rotta da invertire al più presto: l’Olimpico deve essere un fattore se si vuole puntare in alto.