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Torino: il recupero di Niang, la missione più delicata di Miha

Approfondimento / Non sembra esserci spazio da titolare per il senegalese nel 'nuovo' 4-3-3. A Mihajlovic il compito di rigenerare il giocatore che ha tanto voluto in estate

Nicolò Muggianu

"L'acquisto più oneroso della storia del Torino. Queste le premesse con cui M'baye Niang è arrivato sotto la Mole, sponda granata. Insomma, le aspettative erano piuttosto alte: i tifosi del Torino, dopo un estate passata a sognare il 'grande colpo', hanno dovuto attendere le ultime ore di mercato per abbracciare il giocatore a lungo inseguito e richiesto in prima persona da Sinisa Mihajlovic. Un investimento non da poco quello fatto dal club di via Arcivescovado per l'ex Milan: un affare complessivo da circa 15 milioni di euro. Ma si sa, il costo di un'operazione è direttamente proporzionale al peso delle responsabilità che ne conseguono.

"LA FIDUCIA DI CAIRO - Se da un lato per Mihajlovic è stato facile lanciare sin da subito uno dei suoi 'fedelissimi', dall'altro la precaria forma fisica del ragazzo ha finito per compromettere le cose. Dopo le prime prestazioni deludenti, infatti, i tifosi del Torino hanno deciso di dire basta; contestando l'atteggiamento del ragazzo a più riprese. L'approccio però non è cambiato, nonostante il tecnico abbia testardamente insistito a mantenerlo in campo anche in condizioni non adeguate. Il talento c'è, ma non basta se non viene affiancato a una sacrosanta dose di cattiveria agonistica e grinta. D'altro canto, il ragazzo - almeno in apparenza - ha ancora la fiducia del mister e della società, con Cairo che nella giornata di ieri ha speso per lui parole di stima. “Niang va aspettato - ha chiarito il numero uno granata - "Credo in lui, è un investimento che ho fatto e che rifarei. E’ un nostro giocatore che è arrivato da noi in condizioni fisiche non ottimali. Deve ritrovare la condizione, ci darà soddisfazioni importanti”.

"LA MISSIONE DI MIHA - Ora però il tempo dell'attesa è finito. È il momento di agire, per evitare di 'bruciare' prematuramente un talento cristallino ma sopratutto un investimento importante. Ma chi avrà il compito di recuperare Niang? È presto detto: toccherà a Sinisa Mihajlovic. Ad oggi nel 4-3-3 che ha ridato sicurezza e risultati al Torino, non sembra esserci posto per il senegalese. A livello tecnico, il nuovo modulo sarebbe per lui più congeniale del 4-2-3-1, ma Ljajic e Iago Falque sono troppo importanti per il gioco granata e le ultime due partite ne sono la prova. Tra il Cagliari e l'Inter infatti, Niang ha disputato solamente uno scampolo di gara a San Siro: sintomo che qualcosa è cambiato, e si è preso atto della situazione. Ora lo stop del campionato che potrebbe ridare al ragazzo - impegnato con il suo Senegal - la giusta dose di spensieratezza e tranquillità. Al suo ritorno Mihajlovic dovrà tentarle tutte per ricostruire il giocatore mentalmente e fisicamente: almeno per renderlo un'alternativa importante in grado di incidere a gara in corso. Ma in ogni caso, molto dipenderà dalla voglia di Niang di rendersi protagonista.