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Torino e Lazio, a centrocampo il gap è enorme: da qui occorre ripartire

Il duello in panchina / Il tecnico laziale imbriglia il Toro a centrocampo, dove la qualità dei biancocelesti ha fatto la differenza

Marco Notaro

Quanti dolori a centrocampo per il Toro. I granata sono usciti sconfitti dal posticipo della 34esima giornata di Serie A. La Lazio vince per 1 a 0 espugnando lo Stadio Olimpico. I granata trovano la seconda sconfitta consecutiva in campionato, in una stagione piena di rimpianti. Simone Inzaghi è riuscito a mettere in campo una squadra quasi perfetta ieri e se non fosse stato per Sirigu, il match avrebbe potuto avere un risultato molto più largo. Il tecnico laziale ha sicuramente vinto il confronto contro Mazzarri, il quale sperava che i suoi giocatori si trovassero in una condizione atletica migliore.

"CONDIZIONE FISICA - La squadra granata è arrivata scarica al match contro la Lazio. La sconfitta di Bergamo ha sicuramente influito sulla concentrazione e la determinazione dei giocatori che, fino ad una settimana fa, speravano ancora di poter raggiungere la qualificazione in Europa League. Il Torino è entrato in campo demotivato e sulle gambe, probabilmente complice una condizione fisica non all'altezza. Mazzarri ha provato a rilanciare Edera dal primo minuto, anche a causa dei recenti acciacchi sofferti da Iago Falque, ma poi lo ha sostituito arrivati all'ora di gioco: il suo cambio lascia perplessi soprattutto perché fino a quel momento era sembrato uno dei granata più in partita. A partita in corso gli ingressi dello spagnolo e di Niang, con il passaggio di Ljajic in mediana per un Toro totalmente a trazione anteriore, non hanno portato ad esiti positivi. Inzaghi, invece, ha trovato grandi risposte dai suoi anche dopo l'infortunio di Immobile. Ha inserito Caicedo che, grazie alla sua fisicità, ha messo in grossa difficoltà i difensori granata nonostante due errori sottoporta. In generale la squadra di Inzaghi è certamente più pimpante, motivata a chiudere subito la pratica a Torino, un campo storicamente ostico per i biancocelesti, per mettere la freccia sull'Inter, spedendo i nerazzurri a meno quattro dal quarto posto.

"QUALITÀ E QUANTITÀ - Tatticamente parlando, la Lazio ha vinto la gara di ieri a centrocampo. La decisione di tenere Felipe Anderson in panchina e di avere una squadra a minore trazione offensiva, poteva essere considerato come un azzardo da parte di Inzaghi, anche in virtù del fatto che questa era una gara assolutamente da vincere per i suoi giocatori. Ma la decisione di giocare con un regista e due mezzali ha premiato i laziali. Milinkovic-Savic ha spadroneggiato fra le linee, Murgia grazie ai suoi inserimenti si è reso pericoloso più volte e Leiva - tra i migliori in campo ieri - ha regalato cioccolatini ai suoi compagni. Il regista brasiliano è stato superbo nelle due fasi, neutralizzando Ljajic e facendo ripartire l'azione, per arrivare anche a concludere in area avversaria. RinconBaselli sono in debito d'ossigeno e sono arrivati stanchissimi alla fase finale del campionato; in panchina non c'era Obi, vittima dell'ennesimo infortunio. Un giocatore dalle caratteristiche di Acquah non era utile una volta che si doveva recuperare il risultato, mentre Valdifiori è da tempo fuori dai radar di Mazzarri. La qualità dei giocatori biancocelesti a centrocampo ha fatto la differenza, sebbene Luis Alberto non fosse in serata, unitamente alla superiorità numerica nella zona centrale che ha permesso alla Lazio di mettere più volte i suoi uomini davanti alla porta difesa da un superbo Sirigu. Come già successo contro l'Atalanta, dunque, è nella zona nevralgica della mediana che il Toro non ha retto il confronto con gli avversari. Nella costruzione della nuova squadra, è probabilmente dal reparto di mezzo che si dovrà partire.