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Torino-Empoli: granata poco reattivi, Moretti il migliore nella retroguardia

Torino-Empoli 0-1 - L'analisi della difesa / L'entra di Peres sposta gli equilibri, mentre insufficienti le prestazioni di Maksimovic e Darmian nel primo tempo

Redazione Toro News

"Non è sicuramente stata la partita da elevare a simbolo della difesa granata, Torino-Empoli. Come ieri, infatti, raramente: la retroguardia di Ventura è sembrata per la maggior parte della gara in balia degli attacchi empolesi, dimostrando scarsa lucidità e freschezza. 

"GLIK-MAKSIMOVIC - Il primo tempo forse più brutto della stagione per Kamil Glik: costantemente in difficoltà sullo scatenato Saponara, il capitano sembra volerci andare più con l'istinto che con la ragione, e il trequartista empolese si scatena dalle sue parti, rifilandogli anche un tunnel che brucia ancora nella mente del difensore polacco. Il compagno di reparto Maksimovic partecipa al naufragio granata, dimostrando comunque ottima personalità, anche lui - però - solo a tratti: ai dribbling secchi su Maccarone e Pucciarelli, segue qualche sbandamento di troppo che contribuisce alla giornata negativa degli uomini di Ventura.

"MORETTI - PERES - Il retropassaggio da cui si genera l'auto-rete di Padelli fa parte del canovaccio tattico di Ventura, Moretti lo sa, e lo ripropone anche dopo il tragico errore del portiere, cercando di infondere tranquillità e lucidità ad una retroguardia che pare allo sbando. Copre bene quando chiamato in causa. Il laterale brasiliano, invece, entra a partita in corso e sposta immediatamente gli equilibri, mettendo in difficoltà Hysaj che è più volte costretto a chiamare un compagno in supporto per contenere le sfuriate dell'esterno. 

"MOLINARO-DARMIAN - Il laterale ex-Parma comincia bene, dimostrando di avere buona gamba e discreta condizione fisica. Purtroppo però ogni qualvolta entri negli ultimi 20 metri smarrisce la lucidità e sbaglia l'appoggio/tiro, favorendo le ripartenze avversarie. Il gioiellino azzurro Darmian, invece, parte molto contratto nel primo tempo, nascondendosi e facendo poco in entrambe le fasi. Nella ripresa entra con un altro piglio ma non è supportato dai compagni, che lo lasciano spesso in isolamento con un Mario Rui in forma smagliante.