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Torino-Fiorentina 1-2: in una squadra così Ljajic non può non giocare

Focus on / Berenguer e Niang fanno flop, il serbo confeziona l'assist per Belotti: ora Mazzarri deve riflettere

Nicolò Muggianu

Il Torino va alla deriva contro la Fiorentina. All'Olimpico va in scena uno psicodramma: la squadra di Mazzarri butta via il match e confeziona la quarta sconfitta in fila, un record negativo che mancava addirittura dal campionato 2013/2014 (LEGGI QUI). Ora dunque è il momento di fare riflessioni e valutazioni. Le medesime auspicate da Cairo e dallo stesso Mazzarri nel post-partita: "Faremo delle valutazioni, la maglia del Toro va meritata". Il messaggio mandato in coro da patron e allenatore.

BUIO - La situazione adesso è critica. Se nelle ultime apparizioni la squadra aveva mostrato cenni di ripresa almeno in una delle due frazioni di gioco, quella di ieri è stata una gara disastrosa per più di ottanta minuti. "Il Toro non c'è più" recita uno striscione appeso in curva Maratona e in effetti è così. La squadra di Mazzarri è poco più che una vittima sacrificale e permette alla Fiorentina di trovare la seconda vittoria consecutiva, la prima in trasferta dopo il dramma Astori.

LJAJIC - Niang non è ancora al 100%, tocca a Berenguer. Lo spagnolo non entra mai in partita, dimostrando ancora enormi limiti caratteriali. E Ljajic? Il match sembra prendere una piega differente proprio al momento del suo ingresso in campo. Il numero 10 mette piede sul rettangolo verde al 74' e, dopo un paio di dribbling, gli bastano una decina di minuti per fare vedere un colpo dei suoi. Punizione dai 30 metri pennellata come un artista e gol di Belotti, sull'onda lunga di quanto visto un campionato fa contro il Palermo. Ma non è tutto. Ljajic è uno dei pochi a salvare la faccia: oltre all'assist per il gol (schema di pura marca 'mihajloviciana'), il serbo è l'unico in grado di accendere la luce. Almeno ad intermittenza.

DUBBI - A questo punto la domanda sorge spontanea: con questi presupposti, com'è possibile che Ljajic resti ancora fuori? L'impegno e l'atteggiamento durante la settimana sono fondamentali, ma non è forse meglio evitare di fare pessime figure la domenica? Certo, anche fosse stato titolare, non è detto che Ljajic avrebbe cambiato il corso delle cose, specie nel pessimo primo tempo. E non va dimenticato che anche il serbo, lo scorso autunno, è stato autore di diverse prestazioni sotto tono. Ma in una squadra così povera di qualità, scegliere scientemente di fare a meno di uno dei pochi che possa accendere la luce pare davvero autolesionistico. La partita di ieri è stata piuttosto eloquente: un Torino in queste condizioni ha estremo bisogno del suo giocatore con maggior talento. Lo sa anche Ljajic, che dopo il gol di Belotti ha fatto un gesto verso la panchina come per mettere a tacere qualcuno. Ljajic accende uno spiraglio di luce in una gara disastrosa. E se il Toro bisogna meritarselo...