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Torino: i motivi per ritenere la pausa una potenziale disdetta

Pausa per le Nazionali / Gli aspetti negativi di questo stop forzato: la perdita del ritmo in un momento positivo, eventuali infortuni in nazionale, la stanchezza dopo il ritorno

Daniele Delbene

"Dopo le belle prestazioni che hanno coinciso con due vittorie, prima sulla Roma poi sulla  Fiorentina, adesso il Torino è atteso da una sfida altrettanto difficile sul campo del Palermo, la squadra siciliana - sulla carta - è meno organizzata rispetto ai granata, ma ha la necessità di trovare i punti che le consentirebbero di agguantare la salvezza sopratutto in casa, quindi per gli uomini di Mihajlovic sarà fondamentale non sottovalutare l'impegno contro i rosanero che con il nuovo allenatore De Zerbi sembrano aver trovato un loro equilibrio; l'allenatore serbo avrà più di 10 giorni a disposizione per preparare al meglio questa gara - si disputerà Lunedì 17 Ottobre - a causa della sosta forzata per dare spazio all'impegno delle nazionali, stop che coincide con un periodo molto positivo per i granata e che potrebbe rappresentare un problema. Ecco i motivi per i quali la pausa potrebbe essere una cosa negativa:

"PERDITA DI RITMO - La sosta, come evidenziato in precedenza, coincide con il momento migliore per la squadra di Mihajlovic; i granata dopo un iniziale momento di appannaggio, sono riusciti a trovare un buon ritmo vincendo contro Roma e Fiorentina.  L'impegno delle nazionali, allontana inevitabilmente i giocatori più importanti dal resto della squadra; la convocazione in nazionale da molto prestigio al giocatore e alla squadra ma allontana per un periodo, pur breve, alcuni elementi dal resto del gruppo che quando ritornano devono riabituarsi al ritmo del proprio club e in periodo positivo come quello che sta attraversando il Torino può sicuramente rappresentare un problema.

"LA STANCHEZZA POST RITORNO E GLI INFORTUNI - I giocatori impegnati con la propria nazionale hanno più partite ravvicinate nell'arco di pochi giorni, dove spesso capita che gli atleti giochino tutto l'incontro e al ritorno nel proprio club di appartenenza siano stanchi e abbiano bisogno di tirare il fiato; inoltre è da evidenziare l'impegno dei giocatori sudamericani che in una settimana volano dall'altra parte del mondo per poi ritornare, facendoli abituare e subito disabituare a climi e fusi orari diversi. Non è da sottovalutare il discorso infortuni, un infortunio è dettato dal caso ma capita - come accaduto quest'anno a Belotti e lo scorso anno a Maksimovic - che dal ritorno dalla nazionale uno o più giocatori tornino leggermente acciaccati o peggio con un serio infortunio, questo può essere un grave danno per la squadra che rimarrebbe orfana in un elemento importante.