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Torino, il centrocampo è all’altezza: già assorbite le indicazioni di Ventura

Frosinone-Torino 1-2, la prova del centrocampo / Gazzi inizia spaesato, poi torna a ringhiare. Per Benassi il solito apporto di corsa e dinamismo

Gianluca Sartori

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"Dopola prova della difesa dei granata in Frosinone-Torino, passiamo ad analizzare la prova del centrocampo. E’ stata positiva anche la prestazione della linea mediana di Ventura: il tecnico genovese ha schierato coloro che probabilmente, al momento, sono i titolari, ossia Benassi, Gazzi e Baselli.

"TUTTI ALL’ALTEZZA - E’ ormai chiaro quello che si attende Ventura da questi tre giocatori. A Benassi chiede sostanza e inserimenti, a Gazzi chiede il filtro davanti alla difesa e la presenza nel giro-palla, mentre Baselli deve legare il centrocampo con l’attacco con compiti prettamente offensivi: un po’ il compito ricoperto con successo da El Kaddouri nella scorsa stagione. Contro il Frosinone, tutti e tre sono stati all’altezza.

"GAZZI CRESCE - Benassi ha offerto il solito contributo in termini di corsa, pur cercando la porta meno del solito e calando un po’ alla distanza nel secondo tempo, motivo per cui è stato sostituito con Acquah nei minuti finali. Gazzi ha iniziato con qualche errore di troppo: Stellone aveva dato mandato alle sue punte di pressarlo non appena si trovava col pallone tra i piedi, conoscendo le sue non eccezionali doti tecniche. Anche lui, come i compagni, è stato bravo a superare le difficoltà iniziali per crescere col passare dei minuti, fornendo il solito contributo come schermo davanti alla difesa.

"VIVES, CHE ESPERIENZA - Di Baselli, poi, si è già parlato a sufficienza: colpisce la sua capacità di essere fin da subito decisivo. Ventura lo incensa: “può diventare qualcuno di importante, lo dico con orgoglio. Continuando così, in molti si accorgeranno di lui. Può essere Baselli il vero colpo di mercato dell’estate granata. Nei minuti finali sono entrati come detto Acquah e Vives. Il mediano ghanese è stato volitivo ma un po’ arruffone col pallone tra i piedi, mentre “O’Professò” ha dato il suo contributo in termini di esperienza e migliorato la qualità del possesso palla granata.

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