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Torino, il ritiro punitivo: gesto che appare puramente simbolico

Editoriale / A due giornate dalla fine e con la squadra senza obiettivi, la misura pensata da Mihajlovic sembra avere la valenza del "rendere pan per focaccia", ma nessun fine reale

Gianluca Sartori

"Voi avete tradito e adesso la pagate": sembra essere questo il senso del ritiro punitivo che vedrà coinvolto il Torino di Sinisa Mihajlovic da domani, mercoledì, alla partita contro il Genoa. Perchè francamente, un altro senso a questa vera e propria misura punitiva non si riesce a trovare. La squadra si ritroverà mercoledì per il ritrovo dopo il giorno di pausa e poi partirà per Leinì fino alla partita contro il Genoa, che deve vedere i granata riscattarsi dopo il disastro accaduto contro il Napoli.

Mihajlovic sceglie dunque di usare il bastone, per la prima volta in questa stagione, contro un gruppo che sicuramente contro il Napoli ha messo in campo una prestazione inguardabile, con uno 0-5 frutto soprattutto di un rilassamento generale che non si può tollerare, specie per una partita davanti ai propri tifosi. Detto che il tecnico, persona che ha anni di esperienza nel calcio ad alti livelli, sa benissimo come si fa a gestire una squadra di Serie A, da osservatore esterno sembra che questo ritiro punitivo sia un filo esagerato e abbia una valenza puramente simbolica.

 TURIN, ITALY - MAY 14: Cristian Molinaro (R) of FC Torino tackles Jose Maria Callejon of SSC Napoli during the Serie A match between FC Torino and SSC Napoli at Stadio Olimpico di Torino on May 14, 2017 in Turin, Italy. (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

Non è con cinque giorni di ritiro a due giornate dalla fine, infatti, che si danno motivazioni ad un gruppo che non ha più obiettivi di classifica: Mihajlovic ha già dimostrato di saperlo fare bene a regime di allenamento normale e lo si era visto nelle partite precedenti. Non è con questo ritiro che si risolverà il problema principale manifestato dalla squadra sin qui, ovvero la mancanza di equilibrio tra le due fasi: per questo ci vogliono settimane di lavoro. E non sono i cinque giorni di ritiro a due giornate dalla fine che restituiranno la miglior versione di Belotti, aiuteranno Benassi a raggiungere la migliore condizione fisica o insegneranno a Boyè ad inquadrare la porta.

 TURIN, ITALY - MAY 14: Daniele Baselli (L) of FC Torino is challenged by Jorge Luiz Frello Jorginho of SSC Napoli during the Serie A match between FC Torino and SSC Napoli at Stadio Olimpico di Torino on May 14, 2017 in Turin, Italy. (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

La scelta di Mihajlovic sembra quindi puramente simbolica, con una valenza meramente punitiva. La prima vera mossa da "pugno duro" fatta dal tecnico serbo, da quando è allenatore del Toro. Il concetto è giusto, la misura forse eccessiva, per quanto inaccettabile sia stato il rendimento del Torino contro il Napoli. Se il fine e l'auspicio di tutti è far sì che il pomeriggio spiacevole contro il Napoli resti un episodio, non è detto che sia questa la misura più adatta: anzi, spesso i ritiri si rivelano controproducenti, come è successo di recente all'Inter e al Genoa. Come sempre, sarà il rettangolo verde l'unico giudice.