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Torino-Inter, i numeri: sarà anche una sfida di nervi

Le statistiche / I nerazzurri hanno subito 2 espulsioni nelle ultime 2 trasferte: ciononostante, hanno portato a casa 4 punti

Nikhil Jha

"L'Inter che domenica si presenterà allo stadio Olimpico è una squadra che, per blasone, classifica e forza mentale, deve incutere grande rispetto ad un Torino impegnato, d'ora in avanti, a risalire la china di una classifica non più soddisfacente come qualche settimana fa. L'avversario non è dei più facili: i nerazzuri si stanno dimostrando, partita dopo partita, una squadra ostica da affrontare, che punta a ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo (6 1-0 in 11 giornate). La fisicità di cui gli uomini di Mancini sono dotati, soprattutto a centrocampo, è una delle peculiarità più interessanti della capolista (a pari merito con la Fiorentina), ma negli ultimi incontri è diventata anche un'arma a doppio taglio: nelle ultime 2 partite giocate lontano dal Meazza i nerazzurri si sono visti sventolare due rossi (Murillo a Palermo e Felipe Melo a Bologna).

"Se a questo si aggiunge che nell'ultimo incontro, quello con la Roma, il rosso è andato agli avversari, si capisce quanto le sfide con l'Inter si giocano soprattutto a livello mentale, e non farsi innervosire dal predominio fisico degli avversari sarà importantissimo per Glik e compagni: ben 30 le ammonizioni comminate ai meneghini, terzi in tutta la Serie A (il Toro, con 27, è al decimo posto). La nomea di "cattivi" che avvolge Guarin e compagni sembra andare di pari passo con i numeri.

Felipe Melo, quella corrente è la sua prima stagione all' Inter

"Altra caratteristica su cui Ventura e staff dovranno riflettere è quella di come tamponare i formidabili tiratori da fuori all'arco di Mancini: l'Inter è la squadra che, in Serie A, tira di più all'esterno dei 16 metri, da dove partono il 56% delle conclusioni nerazzurre, che vantano, in questa specialità, autentici esperti del mestiere (Guarin, ad esempio). La mediana granata dovrà essere abile nell'interdire gli inserimenti degli avversari, cercando al contempo di proporsi efficacemente in fase offensiva, con più continuità rispetto al solito: il Torino è terzultimo nella classifica che riguarda il possesso nella trequarti avversaria. Segno di una squadra che ama giocare in velocità e in profondità, certo, ma anche di uno certo timore nello sbilanciarsi offensivamente, con il risultato che le due punte spesso si trovano troppo isolate dal resto della squadra. Il rebus è sul tavolo, la parola va ora al campo.