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Torino-Juventus: due modi di vivere e fare il calcio agli antipodi, nella stessa città

Un momento del Derby di Coppa Italia - 16-12-2015 - foto Biscotti

Verso il Derby / Le due squadre sono due mondi completamente diversi, sia dal punto di vista della mentalità e sia da quello storico

Raffaele Lima

"Torino e Juventus sono due realtà agli antipodi. Le due squadre sono diverse in tutto, dalla mentalità alla politica interna e infine alla storia. Non a caso i granata sono nati da un gruppo di dissidenti dei bianconeri. Questo distacco tra le due società si è notato sin da subito, esso è stato inaugurato con il primo derby il 13 gennaio del 1907, vinto per 2-1 dal Toro. Da quel giorno ce ne sono stati parecchi di derby ed essi sono stati d'ausilio ad accendere la rivalità tra le due tifoserie.

"Le differenze più note si trovano nella mentalità delle due squadre. Il Torino è sicuramente un club che tiene molto ai valori tradizionali come la grinta, la passione e l'amore per la maglia, mentre la Juventus è completamente antitetica, per i bianconeri l'unica cosa che conta è la vittoria. Filosofie di pensiero che si sono concretizzate maggiormente negli ultimi anni, grazie ai due allenatori delle rispettive squadre, ovvero Ventura e Conte. Quest'ultimo è stato il maggior esponente del "vincere è l'unica cosa che conta". Mentre Ventura invece personifica la filosofia del sacrificio, della quale ne ha fatto un perno fondamentale dello stile di gioco dei granata. Questo modo differente di pensare ha portato nel tempo a due progetti calcistici diversi: il Toro sta puntando forte sui giovani, ed anche la Juve lo fa - vedi Dybala, Pogba, titolarissimi dei bianconeri - ma ha dei campioni di altissimo calibro di media età, oltre ad una serie di promesse (come Rugani) relegate in panchina. Scelte influenzate però anche dalle disponibilità economiche. E' risaputo che la Juve ha le casse colme di denaro, il quale può essere investito ogni anno per nuovi talenti e nuovi campioni. Un esempio valido è l'acquisto di Sami Khedira, il tedesco infatti non è un giovanissimo, bensì un classe 87', ma può essere utile ai bianconeri per qualche stagione. La società granata ha invece preso una direzione completamente verde, con tinte fortemente tendenti all'azzurro Italia verde. Sono stati tanti i giovani nostrani acquistati nella sessione estiva di mercato, da Baselli a Zappacosta e infine Belotti. Una rosa costruita e affidata quasi completamente a dei giovani, i quali avranno a disposizione parecchio tempo per mostrare il loro talento.

"Dunque quelli di Torino sono due club completamente diversi in ogni aspetto, differenze però che non fanno altro che arricchire lo spettacolo e l'amore per il football, e di conseguenza anche la sana rivalità.