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Torino-Juventus, gli incroci di mercato: dal ‘Barone’ Gabetto ad Ogbonna

Verso il match / Tanti e di livello i giocatori che si sono trasferiti direttamente da una squadra all'altra: Balzaretti, ma anche Bruno e Quagliarella

Federico Bosio

"Si avvicina Torino-Juventus, primo Derby della Mole di questa stagione, in programma domenica alle ore 15.00: si tratta di una partita che per definizione non può essere mai banale e che, nel momento in cui viene disputata, lascia nel bene o nel male un ricordo profondo a coloro che scendono in campo. Nonostante ciò, non sono rari i casi di giocatori che nel corso della propria carriera non solo hanno militato in una delle due formazioni per poi legarsi all'altra, ma sono transitati da un lato della Mole all'altro attraverso un trasferimento diretto. Andiamo a ripercorrere le tappe di questo corsia a doppio senso che in qualche modo ha legato le due società durante la storia.

"Già Guglielmo Gabetto, soprannominato il 'Barone' per la sua eleganza sul terreno di gioco e legato indissolubilmente al Torino poichè perno degli Invincibili e quarto miglior marcatore di sempre della storia granata, vantava un passato in bianconero: l'attaccante arrivò infatti in granata nel 1941, dopo aver militato per sette anni nella Juventus. Insieme a lui, condivisero il trasferimento al Toro Felice Borel ed Alfredo Bodoira: il primo rimase in granata solamente per una stagione in cui collezionò 25 partite segnando 7 gol prima di tornare alla Juve nella stagione successiva, il secondo vinse gli scudetti del 1942-1943 e del 1945-1946 da riserva, ma nei suoi cinque lunghi anni in granata scese in campo nel corso di 50 partite.

"Con un balzo temporale arriviamo agli anni '60 e ci ricolleghiamo con un altra pagina fondamentale della storia granata: Luigi Meroni. La Juventus provò in tutti i modi a persuadere il Torino ad accettare il trasferimento del fantasista, ma invano: i bianconeri allora nell'estate del 1967 acquistarono il granata Gigi Simoni. Quattro decenni più tardi toccherà a Pasquale Bruno compiere il trasferimento inverso: alla Juventus  dall' '87 al '90, anche al Torino rimase per tre stagioni ed entrò nel cuore della tifoseria - impresa non compiuta in bianconero - fino a diventare un vero e proprio idolo nonchè un'icona per la piazza granata, che in lui identificava la grinta e la passione caratteristiche del Toro. Percorso contrario per Aldo Serena: in prestito dall'Inter al Torino nella stagione 1984-1985, venne ceduto ai bianconeri l'anno successivo.

"Anche gli anni '90 sono quindi ricchi di incroci di mercato tra Torino e Juventus: a cominciare da Gianluca Pessotto, transitato al Torino nella stagione 1994-1995 per poi accasarsi dai 'cugini' nelle successive dieci annate, un gesto mai troppo digerito dalla tifoseria granata; per arrivare ad un Luca Fusi che dopo quattro stagioni in granata ricche di emozioni, tra le quali l'agrodolce cavalcata in Coppa UEFA e la celeberrima finale di Amsterdam, nel ’94 passò alla Juventus dove vinse scudetto e Coppa Italia.

"Con l'avvento degli anni 2000, ecco alcuni personaggi i cui cambi di maglia sono stati maggiormente sentiti - perchè più significativi o per il modo di cui avvennero - rispetto ad altri già citati. Impossibile non nominare per primo Federico Balzaretti: il classe ’81, ora dirigente della Roma e prodotto del settore giovanile granata, era un beniamino della tifoseria e nel 2005 contribuì anche alla promozione in Serie A del Torino di Cimminelli; il fallimento successivo di fatto sciolse interamente quella formazione, ed il laterale approdò per i successivi due anni alla Juventus: anche e soprattutto in questo caso, un gesto mai perdonatogli dal popolo granata. Differente il caso di Christian Abbiati: sempre di proprietà del Milan, il portiere trascorse in prestito in bianconero la stagione 2005-2006, per poi militare in granata in quella successiva con la medesima formula.

"Gli ultimi in ordine temporale a compiere il passaggio diretto da una di queste due formazioni all'altra sono entrambi due prodotti del settore giovanile granata: il primo è Angelo Ogbonna che, dopo undici anni al Torino nei quali ha vissuto la propria maturazione e si è messo in risalto a livello nazionale, viene ceduto ai bianconeri nell'estate 2013, dove rimarrà due anni per poi trasferirsi oltremanica al West Ham. Il secondo è invece Fabio Quagliarella: il ragazzo di Castellammare dopo il fallimento del Torino peregrinò tra Treviso, Udine, Genova e Napoli, per poi tornare all'ombra della Mole, sponda bianconera. Qui rimase fino all’estate 2014, quando su desiderio di Ventura tornò in granata, per restare fino a gennaio 2016.